La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 25.02 (NOVARA-SPEZIA)

26.02.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 25.02 (NOVARA-SPEZIA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Nella giornata senza pareggi il Novara scrive il suo nome dalla parte dei vincenti: i tre punti conquistati ai danni dello Spezia arrivano dopo la vittoria esterna della settimana scorsa, proiettando gli azzurri in una zona sempre più tranquilla della classifica, ad un solo punto dai pretendenti la promozione.
E’ la giornata di “Chicco” Macheda, al primo goal con la sua nuova squadra, e del sempre più prezioso Galabinov, autore della rete decisiva e ancora una volta il migliore in campo: una sicurezza.
Gli uomini di Boscaglia sfoderano un’altra prestazione convincente, fatta di sostanza, grinta e una smisurata voglia di vincere. Chiunque vada in campo, ci mette l’anima, ed è questo il dato più prezioso.
Troest è squalificato, Sansone alle prese con i postumi dell’influenza si accomoda in panchina, ma il Mister non rinuncia allo schema vincente, il 3-4-1-2. Così in campo al fischio d’inizio: Da Costa; Lancini, Mantovani, Scognamiglio; Dickmann, Cinelli, Casarini, Chiosa; Orlandi; Macheda, Galabinov.
Anche il collega avversario, Domenico “Mimmo” Di Carlo, è alle prese con un giocatore importante, Fabbrini, fermato dal Giudice Sportivo e un acciaccato, Migliore. Per interpretare il suo 4-3-3 si affida a Chichizola fra i pali; De Col, Valentini, Terzi e Ceccaroni costituiscono la linea arretrata; Errasti in cabina di regia, con Sciaudone e Dokovic ai suoi fianchi; con la punta centrale, l’ex Granoche, agiscono Mastinu e Piu nel ruolo di esterni offensivi.
Il fischietto è tra le labbra del barese Luigi Nasca.

Lo Spezia parte subito all’attacco cercando il pressing alto, anche se la conclusione da fuori area di Mastinu nei primi secondi, si perde sul fondo, con Da Costa che controlla.
Gli azzurri rispondono al 5°: un invitante cross di Chiosa, sempre più a suo agio nel ruolo di esterno, trova la testa di Galabinov, con quest’ultimo che non trova però la porta.
Galabinov è scatenato: va ad attaccare Terzi nella sua area dopo la rimessa in gioco di Chichizola e gli strappa la palla dai piedi, poi cerca un compagno a centro area con un colpo di tacco, ma Errasti anticipa Orlandi e libera.
Adesso è il Novara a pressare alto e al 7° capita a Orlandi l’occasione per far male, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti. Dopo un batti e ribatti l’italo-spagnolo prende palla, si allarga e calcia di potenza: Valentini si immola facendo scudo, Chichizola evita il calcio d’angolo.
Al quarto d’ora limpida occasione da rete per gli azzurri. Sciaudone stende Chiosa sulla trequarti sinistra e Orlandi si incarica della punizione. Tutti si aspettano la battuta verso il centro area intasato di giocatori, invece c’è Mantovani libero sul vertice opposto dell’area e viene intelligentemente cercato: il difensore si coordina e lascia partire un sinistro di prima intenzione che Chichizola riesce a sfiorare in volo quel tanto che basta per spingerlo sulla traversa.
Al 17° c’è la prima ammonizione: la prende Piu per simulazione in area novarese.
Si rifanno sotto i liguri con Dokovic al 23° che cambia fronte di gioco servendo Mastinu. Tocco all’indietro per l’accorrente De Col e cross di prima intenzione, con Da Costa in uscita che respinge di pugno: si avventa sulla palla Dokovic che spara in curva nord.
Al 24° Cinelli si inserisce su un disimpegno approssimativo di De Col e serve Macheda che ci prova dai trenta metri mandando a lato.
La soddisfazione per l’attaccante è solo rimandata di cinque minuti. Tutto nasce da una rimessa laterale lunga di Dickmann: i bianchi fanno fatica ad allontanare la sfera, Orlandi la rimette dentro in rovesciata, Galabinov prolunga per Macheda posizionato alle sue spalle, l’attaccante lascia rimbalzare la palla e la calcia di esterno sinistro infilando Chichizola, che sfiora soltanto, sul secondo palo. L’autore del vantaggio può correre verso la panchina esultando con il pollice in bocca a mò di succhiotto.
La gioia per il vantaggio dura una manciata di minuti, perché Granoche mette a segno il classico goal dell’ex, magistralmente servito sul suo taglio da Dokovic. E’ il 34° quando “El Diablo” anticipa l’uscita di Da Costa e lo batte con un delizioso pallonetto. L’attaccante non esulta, ricordando la Serie A disputata con la maglia azzurra.
I padroni di casa non si scompongono e ricominciano a macinare gioco. Al 38° Casarini riceve da Macheda abbondantemente fuori area e cerca di sorprendere Chichizola con una conclusione immediata: il portiere argentino si distende in tuffo alla sua destra e blocca.
Altra grande opportunità per il Novara al 43° che riparte velocemente dopo aver interrotto un’azione d’attacco avversaria. Macheda apre per il velocissimo Dickmann che cerca il cross di prima intenzione trovando invece un tiro che colpisce la parte alta della traversa.
Proprio allo scadere arriva il goal-partita di Galabinov. Macheda agisce all’estrema sinistra, attirando su di se tre difensori spezzini. Non avendo sbocchi serve diligentemente Chiosa un paio di metri dietro, che si porta la palla sul destro e crossa a centro area: Galabinov anticipa Ceccaroni e insacca di testa dalla linea dell’area di porta. Non c’è nemmeno il tempo per riprendere il gioco: l’arbitro Nasca manda tutti al riposo.

Prima della ripresa del gioco Di Carlo opera una sostituzione: esce Errasti, acciaccato, entra Signorelli, andando ad occupare la stessa posizione al centro della mediana.
Il primo quarto d’ora del secondo tempo trascorre senza emozioni particolari, con la squadra in svantaggio che cerca di alzare il baricentro del gioco. Poi al 16° improvvisa fiammata del Novara. Macheda controlla vicino al vertice sinistro dell’area, temporeggia aspettando lo smarcamento di qualche compagno. Cinelli gli si fa incontro dettando il passaggio, che arriva puntuale, con la palla subito dirottata in profondità dove c’è Orlandi: cross basso per Galabinov che si allunga in spaccata, anticipa Ceccaroni, ma non trova la porta da non più di un metro.
Prova a stringere i tempi lo Spezia, che va al cross con Ceccaroni servito da Sciaudone: Granoche trova la deviazione di testa, ma Da Costa è attento e blocca a terra. Sul ribaltamento di fronte Galabinov appoggia di testa per Orlandi che tenta la conclusione ma colpisce male, mandando alto.
A questo punto Di Carlo cerca di correre ai ripari effettuando un doppio cambio. Lasciano il campo Piu e Sciaudone rilevati da Piccolo e Maggiore.
Alla ripresa del gioco brivido per Da Costa. Sul lungo rinvio di Chichizola Granoche prolunga di testa per l’accorrente Mastinu il quale, vedendo il portiere azzurro fuori dai pali, cerca di sorprenderlo con una palombella velenosa che, fortunatamente, è fuori dallo specchio della porta.
Al 21° primo cambio per Boscaglia: fuori Cinelli, ancora dolorante al ginocchio, dentro Selasi.
Il primo giallo per il Novara arriva al 23°: lo prende Mantovani per fallo su Granoche.
Tre minuti dopo viene sanzionato anche Da Costa che, secondo il signor Nasca, ritarda troppo la ripresa del gioco.
Un tiro-cross di De Col al 29° non è intercettato da Granoche: alle sue spalle c’è Dickmann che colpisce involontariamente con lo stinco, ma Da Costa è ben posizionato e può bloccare, evitando la beffa dell’autorete.
Alla mezzora Dickmann viene pescato da un cambio di campo di Scognamiglio, controlla, si accentra e calcia di potenza verso la porta: Chichizola blocca in due tempi.
Al 33° esce dal campo un applauditissimo Macheda sostituito da Adorjan.
L’ultima occasione per riprendere il risultato capita ancora sui piedi di Granoche al 42°. Piccolo riceve la rimessa laterale di De Col e crossa a centro area: l’uruguayano ha un buon controllo per preparare il tiro che non è altrettanto buono. Palla alta.
Vengono concessi cinque minuti di recupero, durante i quali i giocatori azzurri controllano gli assalti degli uomini di Di Carlo. L’unico episodio da registrare è la sostituzione di Orlandi rilevato da Kupisz al 47°.

La prova convincente di oggi inevitabilmente alza l’asticella degli obbiettivi stagionali, anche se tutti, dal Presidente, all’allenatore e ai vari giocatori che si alternano nelle interviste, continuano a tenere un profilo basso, in nome di un patto scaramantico. Ma noi tifosi che amiamo questa squadra siamo convinti che con la determinazione vista nelle ultime quattro gare (nonostante gli ingiusti pareggi con Pisa e Cittadella) sognare non è vietato. E se arriverà un risultato positivo anche contro il Benevento degli ex Baroni, Buzzegoli e Viola il sogno si tingerà di rosa, anzi di azzurro. FORZA NOVARA!!!