La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 10.10 (PRO VERCELLI-NOVARA)

11.10.2015 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 10.10 (PRO VERCELLI-NOVARA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Novara esce vittorioso dal Piola oltre Sesia e il derby delle risaie passa in archivio fino al girone di ritorno.
I tre punti consentono agli azzurri di compiere un balzo in avanti nella classifica provvisoria, scavalcando temporaneamente, in attesa delle altre partite della settima giornata, Pro Vercelli, Como, Ternana e Avellino, ma a quale prezzo: espulsi dopo il fischio finale Da Costa e Signori; stessa sorte a Baroni e al vice Del Rosso ad una manciata di minuti dal termine; durante la gara ammoniti lo stesso Da Costa, Viola, Dell’Orco, González e Corazza, mentre sono ben sei gli ammoniti dei vercellesi, oltre all’espulsione del Team Manager Morante. Un record.
Il minimo scarto nel risultato finale, merito della punizione capolavoro di Viola, non premia come dovuto la netta supremazia del Novara, ma questa non è una novità: stavolta non è arrivata la beffa finale e questo è già un gran passo avanti.

Dopo la grande indecisione sullo schema da adottare, Baroni sceglie ancora il 4-3-3, ma questa volta adegua i cambi nell’ultimo quarto d’ora a difesa del prezioso risultato. Si parte con Da Costa fra i pali;   Faraoni, Troest, Poli, Dall’Orco sulla linea arretrata; Casarini gioca al centro della mediana ai cui fianchi agiscono Viola e Signori; con González e Corazza esterni nel ruolo di punta centrale c’è Evacuo.
Il suo collega Cristiano Scazzola schiera un inedito 4-3-2-1 così composto: “pigliatutto” Pigliacelli in porta; Germano, Bani, Legati e Filippini, elencati da destra a sinistra, i quattro della difesa; Castiglia gioca da metodista, con Ardizzone e Scavone nel ruolo di interni; le due mezze punte sono Rossi e Sprocati, il primo non proprio a suo agio nel ruolo; Marchi il terminale offensivo.
A dirigere l’incontro il palermitano Rosario Abisso, munito di un taccuino formato magnum.


Gli azzurri battono il calcio d’inizio e presentano subito le credenziali andando alla conclusione con Evacuo, sull’esterno della rete, imbeccato sul palo lontano dal cross di Faraoni. Sono passati solo sedici secondi.
Al 3° Casarini ci prova dalla distanza, raccogliendo l’invito di Evacuo: a lato.
Al minuto sette arriva il primo della lunga serie di cartellini gialli. Lo prende Filippini per fallo su González, mentre Faraoni è già a terra dolorante per un fallo appena precedente sul quale l’arbitro concede il vantaggio. Della relativa punizione si incarica Viola che comincia ad aggiustare la mira: la palla non si abbassa e finisce oltre la traversa.
Doppio giallo a Viola e Marchi, che litigano a gioco fermo per una punizione a favore degli azzurri (11°).
Al 17° tentativo dalla distanza di González: nessun problema per Pigliacelli, in presa sicura.
Cinque minuti dopo l’episodio chiave dell’incontro. Scavone commette fallo su González al limite dell’area e viene anch’egli ammonito. Dal piede sinistro di Viola parte una traiettoria degna del miglior Pirlo che si infila a fil di palo alla sinistra di Pigliacelli.
Altra punizione in zona d’attacco in favore del Novara al 25°: questa volta Viola tocca corto per Casarini che disegna una parabola insidiosa ad attraversare l’area di rigore, per terminare sui piedi di Dell’Orco, che buca l’intervento.
Al 28° si vedono anche i padroni di casa, che costruiscono il primo pericolo per la porta di Da Costa. Il merito è di Sprocati che guadagna il fondo e centra rasoterra. Libera Corazza diligente nel seguire Ardizzone in proiezione offensiva.
Alla mezzora tocca a Dell’Orco iscrivere il suo nome sul cartellino giallo, per un fallo su Ardizzone vicino al vertice dell’area. La punizione di Rossi è troppo lunga per tutti e si perde sul fondo.
Passano due minuti e il fallo di González su Filippini costa il giallo anche all’argentino. Passano altri sessanta secondi ed è il turno di Legati finire tra i cattivi, per un fallo su Evacuo.
Al 37° Da costa si avventura in un dribbling dentro l’area, rischia un po’, ma se la cava.
Dopo un tiro di González al 38°, c’è una ripartenza della Pro, con Troest che sbaglia l’intervento, ma Da Costa rimedia.
Ci sono due minuti di recupero e altrettante ammonizioni! La prima è per Corazza in fallo tattico su Germano; la seconda tocca a Castiglia per identico motivo su Signori. Non c’è nemmeno il tempo per battere la punizione. Si va al riposo.

La prima azione pericolosa è per i bianchi di Scazzola al 4°. Sprocati dal fondo serve all’indietro Ardizzone liberissimo a centro area: tiro al volo e paratona di Da Costa. Tutto inutile: Marchi era in fuorigioco attivo e il gioco fermo.
Al 6° invenzione di González per Corazza che calcia al volo altissimo.
Due minuti dopo Evacuo serve González sulla corsa, il quale centra al volo rasoterra: Corazza in scivolata non trova la deviazione vincente.
Al 9° il primo cambio per i vercellesi: l’ex Scavone cede il posto a Mustacchio.
Dopo una fase di gioco che si sviluppa solo nella parte centrale del campo, arriva al 22° una fiammata di Corazza, servito da Ecacuo. L’esterno punta deciso verso la porta, ma Pigliacelli si supera e intercetta in uscita respingendogli la conclusione. La sfera arriva sul destro di González che di piatto dirige verso la porta: il portiere vercellese è già tornato fra i pali e blocca a terra.
Ancora Scazzola cerca la soluzione giocandosi il secondo cambio: entra Di Roberto, esce Sprocati (25°).
Il neo-entrato si mette subito in evidenza fornendo un assist a Marchi in area: la punta controlla, si gira e calcia, ma senza inquadrare il bersaglio.
Al 29 Di Roberto decide di fare tutto da solo, salta Faraoni e va al tiro: Da Costa respinge con ottimo riflesso, ma anche stavolta il gioco era fermo.
Alla mezzora esordio stagionale per Dickmann, che rileva González in posizione di esterno alto. Ma dura poco: al 34° esce Signori ed entra Galabinov. Corazza e Dickmann si abbassano sulla linea di centrocampo e si passa al 4-4-2.
Il mister della Pro Vercelli non si fa pregare e qualche minuto dopo sostituisce uno spaesato Rossi con un trequartista vero, Stefano Beltrame, con un glorioso passato nella Primavera Azzurra.
Mancava un’ammonizione per simulazione: rimedia Di Roberto al 38° che si lascia cadere in area, con Abisso che non abbocca e gli sventola il cartellino giallo.
Al 39° Viola batte una punizione dalla trequarti: Galabinov trova la deviazione ma non la giusta potenza e la mira. Pigliacelli rincorre la sfera ed esce dall’area palla al piede, cercando di lanciare gli attaccanti, senza successo.
Corazza tramuta in oro un servizio di Galabinov, si accentra e lascia partire un bolide che si stampa sulla traversa, negandogli la gioia, strameritata per la prestazione, del goal. La palla è raccolta da Dickmann che non trova la porta.
A due dal termine del tempo regolamentare un esausto capitan Evacuo lascia il posto a Faragò.
Nei 4 di recupero succede di tutto. Viene espulso Baroni per abbandono dell’area tecnica. Subito dopo Da Costa salva la sua porta e il risultato respingendo da campione un colpo di testa dello specialista Marchi, imbeccato da Beltrame su punizione.
Al 48° Da Costa va a far compagnia ai cattivi per eccessiva perdita di tempo.
Un minuto dopo si scatena una rissa sulla panchina del Novara: Del Rosso e Morante pagano per tutti e vengono allontanati dal terreno di gioco. Viene concesso il recupero del recupero: si giocherà ancora per un minuto e mezzo.
Dopo il fischio finale si scatena un altro parapiglia tra i giocatori delle due squadre e viene mostrato il cartellino rosso a Da Costa e Signori, poi gli azzurri possono andare a festeggiare sotto la curva est e raccogliere l’abbraccio del migliaio di sostenitori al seguito.

La vittoria nel derby, si sa, vale doppio: che sia di aiuto anche per trovare quella convinzione e quella cattiveria latenti nelle ultime due giornate. Anche perché sabato arriva il Cagliari e ce ne sarà bisogno, così come servirà un coro assordante dagli spalti: FORZA NOVARA !!!