La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 04.11 (NOVARA-PRO VERCELLI)

05.11.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 04.11 (NOVARA-PRO VERCELLI)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La storia del derby delle risaie di oggi si può sintetizzare con un semplicissimo concetto: chi ci ha creduto maggiormente ha portato a casa i punti dell’intera posta. Un Novara irriconoscibile perde per l’ennesima volta l’occasione di affacciarsi nei piani alti della classifica; la Pro Vercelli, con l’acqua alla gola, tira fuori le unghie e muove la propria. La posizione è sempre l’ultima, ma ora a farle compagnia ci sono altre tre squadre.
Nulla di quello visto dalla parte azzurra è da salvare, fatta eccezione forse per l’unico novarese in campo, Montipò, bravo in almeno un’altra occasione a non rendere ancora più pesante il passivo. Un altro ottimo intervento lo ha sfoderato nel primo tempo, ancora con il risultato sullo zero a zero e con i suoi compagni di squadra impegnati in uno sterile possesso palla. Il suo dirimpettaio, per contro, non deve nemmeno lavare la divisa, rimasta immacolata come la porta da lui custodita.
Per amore della statistica per rintracciare una vittoria sul nostro campo in Serie B dobbiamo tornare indietro di ben settantanove anni. Nel passato più recente, la categoria era la C2, è accaduto nei campionati 1985/86 e 2000/01. Altre tre vittorie a favore dei vercellesi si sono verificate in Coppa Italia di Serie C e più precisamente nelle stagioni 1998/99; 2000/01; 2003/04.
Eugenio Corini si affida all’ormai collaudato 3-5-2, interpretato dai seguenti undici: Montipò; Golubovic, Mantovani, Chiosa; Dickmann, Moscati, Orlandi, Casarini, Calderoni; Da Cruz, Di Mariano.
Il suo collega d’oltre Sesia, Gianluca Grassadonia, osa con un più offensivo 4-3-3, così concepito: Marcone a difendere la porta; Ghiglione e Mammarella sono gli esterni difensivi con la coppia di centrali, entrambi ex azzurri, Legati e Bergamelli; la regia è nei piedi di Vives, ai cui lati agiscono Altobelli e Castiglia; Firenze, Raicevic e Morra costituiscono il trio offensivo.
Juan Luca Sacchi da Macerata è l’arbitro designato per la direzione di gara.

Primo tempo alquanto soporifero, con l’atteggiamento delle due contendenti che va ben oltre lo studio reciproco. Dal piede di Vives parte un tiro-cross al 2° con Montipò a neutralizzare in presa alta.
La risposta azzurra arriva al 5° con un tiro dalla distanza di Moscati terminato ben oltre la traversa.
Si riporta sotto la Pro Vercelli con uno scambio veloce in zona avanzata al 9°, dopo un errore in disimpegno di Moscati vanificato dalla conclusione sballata di Ravicevic a lato.
Al 20° l’azione più bella della prima parte di gara: dal piede fatato di Vives parte un lancio profondo in verticale che si deposita sui piedi di Firenze. Conclusione al volo e respinta in tuffo di Montipò.
Di Mariano entra duro su Vives al 25° e viene accordata la punizione poco più avanti della trequarti novarese. Mammarella tocca in orizzontale per Ghiglione il cui tiro non inquadra la porta.
Opportunità per il Novara al 27°. Sul cross di Calderoni si avventano Da Cruz, Di Mariano e Mammarella a proteggere: serie di rimpalli, l’ultimo tocco è del difensore, Marcone si distende ed evita il calcio d’angolo.
Cross di Ghiglione al 37°, colpo di testa di Altobelli, debole e fra le braccia di Montipò.
Probabilmente anche il signor Sacchi si sta annoiando a morte: porta il fischietto fra le labbra a cinque secondi dal quarantacinquesimo e allo scoccare del minuto fischia due volte, mandando tutti a prendere un thè, o forse uno zabaione!!!

Due tentativi del Novara nei primi minuti della ripresa: al 9° Casarini si presenta in zona tiro e conclude dalla distanza spedendo in curva nord; un minuto dopo Orlandi scambia con Calderoni a sinistra ed effettua un cross: Dickmann trova la deviazione di testa saltando altissimo, ma il colpo è debole e centrale, troppo facile per Marcone.
Un altro giro di cronometro e arriva l’inaspettato vantaggio per gli ospiti. Ghiglione vede le maglie larghe della difesa azzurra e pesca Morra completamente libero in area: l’esterno d’attacco ha tutto il tempo di prendere la mira, vista la latitanza di Golubovic, e supera Montipò di testa con una palombella beffarda.
E’ solo l’undicesimo, c’è tutto il tempo per rimediare. Arriva il primo cambio ordinato da Corini: Chajia prende il posto di Moscati e si posizione alle spalle delle due punte (19°).
Grosso rischio di subire il raddoppio al 20°. Altobelli penetra in area sul centro sinistra, poi lascia a Morra il cui traversone, deviato da Golubovic, manda fuori giri Montipò, che da terra riesce a malapena a smanacciare: Firenze sta per colpire di testa a un passo dalla porta sguarnita, ma un recupero in extremis di Chiosa nega la possibilità del bis all’attaccante esterno.
Contromossa di Grassadonia al 22° che toglie Raicevic, sostituendolo con Bifulco e con Morra spostato al centro dell’attacco.
Al 26° seconda mossa tattica di Corini: fuori Dickmann, dentro Macheda e difesa a quattro, con uno schema 3-4-3, ma è tutto teorico: vuole l’assalto all’arma bianca.
Al 27° sono invece i bianchi a sfiorare la segnatura, legittimando in pieno il momentaneo vantaggio. Bifulco scappa a Calderoni vicino alla bandierina del corner e si accentra: vede Castiglia libero a centro area e lo serve. Sulla conclusione di prima intenzione Montipò compie un mezzo miracolo respingendo in tuffo, poi Golubovic allontana anticipando di un soffio Firenze.
Alla mezzora conclusione dalla distanza di Golubovic che vuole farsi perdonare l’errore sull’azione della rete, ma la mira è altissima.
Un cambio in contemporanea per i due allenatori: Grassadonia si copre ulteriormente sostituendo l’attaccante Firenze con un difensore, Berra; Corini gioca la carta Sciaudone per un irriconoscibile Casarini.
Un Novara in preda alla frenesia cerca di sfondare il muro eretto dagli avversari. Al 35° un cross di Di Mariano dalla destra arriva sui piedi di Calderoni appostato sul versante opposto: il laterale carica il sinistro e spara, trovando la deviazione in calcio d’angolo di Ghiglione.
Ultimo cambio per la Pro Vercelli al 38°: esce Morra, entra Polidori.
Una partita senza sanzioni arbitrali, per le due squadre più ammonite del campionato, viene sporcata da Mammarella, che entra duro su Di Mariano e gli viene mostrato l’unico giallo della gara.
I minuti di recupero che appaiono sulla lavagna luminosa ammontano a quattro.
L’ultima occasione è per Chiosa. Nel tentativo di deviare di testa in tuffo lo spiovente di Chajia, si scontra con Macheda: la conclusione non può essere perfetta, ma esce di pochissimo alla destra di Marcone, che non ci sarebbe mai arrivato.
Il triplice fischio dell’arbitro Sacchi spegne le speranze del Novara e accende la gioia dei cugini vercellesi.

Perdere fa sempre male, ma perdere un attesissimo derby in questo modo, senza mai impegnare il portiere avversario, lascia un pessimo sapore amaro in bocca. Inspiegabile prestazione, dopo i proclami della vigilia.
Bisogna voltare immediatamente pagina, anche perché è una pagina che non si può strappare.
Ripartiamo da Terni la prossima settimana, confidando nelle ottime prestazioni fornite finora in trasferta e sperando che un altro risultato positivo lontano dal Piola sia il viatico per tornare vincenti quanto prima sul campo di casa. Con grande malinconia, ma incrollabile nella mia fede: FORZA NOVARA !!!