La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 12.03 (NOVARA-PRO VERCELLI)

13.03.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 12.03 (NOVARA-PRO VERCELLI)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il derby delle risaie e il pomeriggio con un clima da anticipo di primavera consentono di occupare ben 7.402 poltroncine dello stadio Piola (record stagionale). Tutti si aspettavano una partita ricca di goal e di emozioni e invece la drastica legge delle stracittadine, all’insegna del “primo non prenderle”, ha fatto ricredere tutti, compreso lo scrivente.
Novara e Pro Vercelli si incontrano nel periodo più positivo per entrambe: gli azzurri, dopo le quattro vittorie consecutive, si sono affacciati in zona play off; i bianchi di oltre Sesia in costante risalita (non perdono da un mese) cercano di allontanarsi il più possibile dalla zona calda della classifica.
Protagonista, in negativo e in positivo, il portiere Da Costa, il quale prima provoca un calcio di rigore che avrebbe indirizzato la gara in chissà quale direzione, poi compie un autentico miracolo volando alla sua destra per impedire ad Aramu di rompere gli equilibri con il tiro dagli undici metri. Per il resto poche emozioni e conclusioni di una certa pericolosità. Nemmeno la superiorità numerica per oltre metà della ripresa, dovuta all’espulsione di Palazzi, ha consentito al Novara di portare a casa i tre punti. E tanto meno sono servite le mosse dalla panchina di Boscaglia che ridisegna una squadra a trazione anteriore per sfruttare l’uomo in più: gli avversari storici si sono chiusi più di quanto già lo fossero all’inizio e il punto conquistato soddisfa maggiormente i vercellesi.
Roberto Boscaglia ritrova Macheda dopo il turno di squalifica e Calderoni dopo l’infortunio, che gli consente di dirottare Chiosa nei tre della difesa per ovviare all’assenza di Troest. Il 3-4-1-2 che scende in campo vede i seguenti protagonisti: Da Costa; Lancini, Mantovani, Chiosa; Kupisz, Cinelli, Casarini, Calderoni; Sansone; Macheda, Galabinov.
Mister Moreno Longo rinuncia invece al 3-4-2-1 per schierare un molto più prudente 3-5-2 e questo la dice lunga su quali siano le intenzioni del tecnico. In porta c’è Provedel; nella linea arretrata giocano Konatè, Bani e Luperto; a dirigere il centrocampo c’è l’ex torinista Vives, affiancato dalle mezze ali Palazzi ed Emmanuello e dagli esterni Germano e Mammarella; l’attacco è occupato da Aramu e Bianchi.
Dalla sezione arbitri di Macerata arriva il treiese Juan Luca Sacchi.

Il primo lampo è di Casarini al 4°: riceve da Galabinov centralmente sulla trequarti, avanza, ma la conclusione è deviata in angolo da Palazzi. Sulla battuta verso il secondo palo di Calderoni, Mantovani colpisce di testa mentre sta arretrando, mandando oltre la traversa.
Ancora Novara in avanti al 7°. Kupisz serve da rimessa laterale Galabinov appostato sulla linea di fondo: controllo e retropassaggio per Sansone che calcia al volo di sinistro, con Provedel che si accartoccia e blocca.
Si fanno vivi gli ospiti allo 8°. Cinelli allontana dalla propria area di testa un cross di Germano: Mammarella è il primo ad arrivare sulla respinta e tenta la volée di prima intenzione, colpendo male e spedendo altissimo.
Ci pensa Da Costa a regalare un brivido agli spettatori. Dopo aver bloccato in presa alta una punizione dalla destra di Aramu si appresta a rinviare lungo con i piedi: colpisce però Bianchi sulla testa e la palla termina sul fondo a meno di mezzo metro dal palo destro della sua porta (11°).
Un buon quarto d’ora di nulla di fatto, poi al 24° arriva l’episodio che poteva costare caro. Konatè vede il taglio in area di Aramu e lo asseconda lanciandolo di precisione dalla metà campo: Da Costa esce alla disperata travolgendo l’attaccante e il signor Sacchi decreta la massima punizione. Sul dischetto si presenta lo stesso Aramu che indirizza verso l’angolino destro della porta: Da Costa intuisce e respinge il tiro, poi esce incontro a Mammarella che calcia addosso al portiere con la palla che gli rimbalza sullo stinco e termina sul fondo.
Proprio nell’azione appena descritta Mammarella accusa una distorsione al ginocchio sinistro e chiede immediatamente il cambio. Al suo posto entra Eguelfi.
Gli azzurri si rifanno sotto e al 29° usufruiscono di un calcio d’angolo dalla sinistra battuto da Sansone sul palo lontano. Mantovani la rimette al centro con la testa, Calderoni tenta la mezza rovesciata, ma svirgola la palla, Chiosa riesce a colpirla in rovesciata volante, ma non inquadra la porta.
Bisogna attendere il 42° per vedere l’occasione capitata a Galabinov. Il bulgaro arresta di petto all’interno dell’area il cross di Macheda, sporcato da Vives. Cerca di saltare Konatè in dribbling, ma si allunga troppo la palla favorendo l’uscita di Provedel, che blocca a terra.
Gran botta di Kupisz al 44° dal vertice destro dell’area, troppo centrale, Provedel blocca senza problemi.
Quasi allo scadere del tempo regolamentare arriva il primo cartellino della partita: lo prende Palazzi per un intervento pericoloso su Chiosa.
Vengono concessi due minuti di recupero e l’ultimo episodio prima dell’intervallo è un colpo di testa impreciso di Macheda su cross di Kupisz.

Per il primo squillo della ripresa si deve arrivare al 10°. Kupisz ruba palla a Palazzi sull’estrema destra dell’attacco e serve in area Macheda: dribbling vincente su Emmanuello e retropassaggio per l’accorrente Cinelli, anticipato in calcio d’angolo da Palazzi.
Ancora un tiro dalla bandierina al 13° causato di testa da Luperto, bravo ad anticipare Macheda lanciato in area da Casarini. Sulla battuta dello stesso Casarini, Galabinov sceglie bene il tempo dello stacco e colpisce di forza con la testa, ma troppo centralmente per impensierire Provedel.
Ci prova allora con il destro da fuori area, accentrandosi da sinistra, e sfiorando il palo alla destra del portiere (16°).
Ancora Galabinov dall’interno dell’area dopo aver controllato un cross di Calderoni: scarica tutta la rabbia con un tiro violento, ribattuto dall’intervento in scivolata di Eguelfi. Sulla palla va Sansone che cerca l’angolino alto con un tocco morbido dal limite dell’area, di poco alto.
Al 24° arriva il secondo giallo per Palazzi, entrato con il piede a martello su Chiosa, che rimane a terra dolorante.
Boscaglia provvede al primo cambio togliendo Calderoni e inserendo Orlandi. Si passa alla difesa a quattro con Sansone che arretra nel ruolo di esterno destro di centrocampo per un 4-4-2. Corre ai ripari anche Longo, togliendo l’attaccante Aramu rilevato dal difensore Berra.
Colpo di testa alto di Chiosa, su calcio d’angolo di Sansone, alla mezzora.
Dentro anche Di Mariano al 33° che rileva Cinelli, per un Novara ancora più offensivo.
Al 37° va al cross proprio il neo entrato con Galabinov che sfiora di testa, mandando fuori.
Un minuto dopo ci prova in prima persona con una violenta conclusione dalla distanza che finisce non lontano dal palo alla sinistra del portiere. Ultima sostituzione anche per la Pro Vercelli: esce un esausto Bianchi per far posto all’ex Comi.
Ci prova al 40° Casarini, pronto a fiondarsi su un colpo di testa liberatorio di Luperto, con una girata da fuori area, che decolla verso la curva ospiti.
Siamo alle ultime battute della partita e il nervosismo per la vittoria che non si sta concretizzando miete due vittime: vengono ammoniti Di Mariano per fallo su Vives al 42° e, cosa ben più grave perché era diffidato, Mantovani, per fallo su Comi al 44°. Salterà la prossima partita.
In mezzo a questi episodi c’è da registrare l’ingresso in campo di Lukanovic al posto di Macheda.
Nei cinque minuti di extra time succede poco o niente e puntuali arrivano i tre fischi a far calare il sipario sul derby delle risaie.

Grande delusione per la mancata conquista del bottino pieno che avrebbe dato continuità al momento positivo degli Azzurri oltre ad un’ottima quinta posizione in classifica a pari merito con il Bari e a soli due punti dal Benevento. Peccato davvero.
Dopo le due gare casalinghe consecutive, adesso è il momento della doppia trasferta: la prossima ad Avellino, a seguire Bari. Alla portata la prima, più complicata la seconda, ma non possiamo, e soprattutto non vogliamo, dimenticare l’impresa al San Nicola dei play off dell’anno scorso !!!

Allora ancora tutti uniti per il nostro FORZA NOVARA !!!