Dalla sala stampa dopo NOVARA-BARI (25.10)

27.10.2016 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-BARI (25.10)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Una sala stampa gremita come non accadeva da tempo e concorde nella soddisfazione per il risultato, unito ad una prestazione convincente, attende con ansia le dichiarazioni di Mister Boscaglia. Il tecnico fa il suo ingresso nella sala, si siede al tavolo e inizia a commentare la partita.

"Sono molto contento: vincere due partite di fila non è per niente facile, soprattutto contro una squadra così   forte, eccellente. Sono soddisfatto anche per il temperamento. Abbiamo cercato di rompere sul nascere quello che loro sanno costruire molto bene e ci siamo riusciti per lunghissimi tratti. Quando non lo abbiamo fatto abbiamo subito qualcosa, ma mai azioni pericolosissime, a parte il palo. Devo dire che nemmeno nelle altre partite abbiamo subito più di tanto. Certo che se quel tiro fosse entrato parleremmo di un’altra partita, ma non dimentichiamo che a La Spezia o a Benevento il palo lo abbiamo preso noi. Sono episodi che possono cambiare una partita, ma pur sempre episodi. Potevamo anche concretizzare qualche ripartenza in modo migliore, ma sono contento del lavoro svolto dagli attaccanti, compreso chi è subentrato: tutti, Adorjan, centrocampisti e difensori compresi, hanno fatto un lavoro strepitoso. Partita difficile, ma vinta con merito e con coraggio. Anche Corazza, le cui condizioni le valuteremo meglio domani, ha fatto la sua parte, ma ad un certo punto non ce l’ha fatta e ha chiesto il cambio".

Il Mister ci tiene a ribadire la fiducia nei suoi ragazzi.

"Stiamo lavorando molto e miglioriamo di gara in gara, anche perché fisicamente stiamo molto bene. Tiriamo tanto in porta, costruiamo molto e alla fine il goal lo troviamo. L’importante poi è non concedere, ma abbiamo difensori forti che fanno benissimo la fase difensiva, degli ottimi centrocampisti e degli attaccanti che si stanno sacrificando in modo fantastico. Quando si cambia così tanto, giocatori e staff tecnico, è chiaro che l’ambientamento non può essere immediato. Ci vuole tanto lavoro, ma anche un po’ di pazienza per riuscire a conoscersi meglio. La consapevolezza sui nostri mezzi è cresciuta e sappiamo anche quali sono i nostri difetti ed è su questo che lavoriamo per ridurli al minimo: certo la perfezione non esiste !!!"

Spiega in modo esaustivo la filosofia dei cambi di modulo in corsa.

"Quando ho inserito Kupisz era mia intenzione metterlo largo a destra e portare Faragò in posizione centrale, da trequartista atipico. Questo perché loro si sono messi con il regista in fase di costruzione e Faragò era il giocatore ideale per non farlo ragionare troppo e contrastare le sue iniziative sul nascere. Kupisz largo a destra era in grado non solo di costruire, ma anche di contenere Doumbia. Poi si è fatto male Corazza ed è cambiato tutto. Loro si sono messi con quattro in avanti e rischiavamo sulle palle lunghe, come negli ultimi minuti contro l’Avellino, per cui ho scelto di mandare in campo Romagna, che poteva dare una mano a Troest e a Scognamiglio per contenere De Luca e Maniero. A questo punto Kupisz ha affiancato Sansone per marcare il loro play maker, mentre le tre mezze ali facevano da diga a centrocampo e ai nostri terzini ho chiesto di giocare alti per prendere prima i loro esterni, per non rischiare di abbassarci troppo e farci schiacciare: sia Dickmann che Calderoni dovevano alzarsi tantissimo e, con i tre centrocampisti in mezzo, impedivano a loro di palleggiare".

Sul futuro immediato è ottimista.

"Speriamo di vincere sabato per trovare la prima vittoria in trasferta, è normale sperarci, anche in funzione del vigore e della forza che ci possono dare queste due vittorie in casa. L’unica cosa è cercare di mantenere sempre un buon equilibrio, perché la Ternana è una squadra molto temibile".

Infine Boscaglia è contento che il suo appello all’unità con la tifoseria sia stato recepito e la contestazione della settimana scorsa sia rientrata.

"Noi dobbiamo essere un tutt’uno con la città e i tifosi, è il nostro grande desiderio. Ci possono essere stati dei malintesi e lo capisco, vista la sconfitta di Vercelli, ma i primi a rimanere male siamo stati noi, perché sappiamo quanto sia importante il derby e quanto faccia male tornare con una sconfitta. Queste due vittorie dimostrano quanto il gruppo sia coeso, perché senza la coesione non sarebbe stato possibile vincerle. I ragazzi sono intelligenti, dei professionisti seri e questo lo sanno benissimo e sono felicissimo che il pubblico li abbia applauditi, se lo meritano".


L’altro Roberto, Stellone, è di umore ben diverso, ma non si tira indietro nell’analizzare quello che non ha funzionato nella sua squadra.

"Abbiamo giocato solo il secondo tempo, nel primo non abbiamo fatto niente. Arrivavamo sempre terzi sul pallone; non riuscivamo a fare due passaggi consecutivi; non c’era movimento da parte degli attaccanti e degli esterni; eravamo lenti. In più avevamo sempre i giocatori del Novara attaccati al sedere e diventava difficile arrivare al tiro quando non dando soluzioni ai portatori di palla. Nel primo tempo credo non abbiamo mai tirato in porta. Abbiamo preso il goal e devo rivederlo per capire cosa sia successo.
Nella ripresa siamo stati più propositivi, abbiamo vinto più duelli individuali, abbiamo alzato il baricentro e siamo andati alla conclusione diverse volte, concedendo solo qualche contropiede al Novara che si stava difendendo per portare a casa i tre punti. Facendo le somme sono profondamente deluso dalla prestazione e dal risultato, soprattutto visto il primo tempo sottotono".

Il bilancio fra meriti del Novara e demeriti dei suoi.

"Il Novara, come dicevo, ci stava addosso e non ci permetteva di giocare con tranquillità, ma quando questo avviene ci sono altre soluzioni che si possono sfruttare. Grande merito del Novara per il pressing continuo, ma anche grandi demeriti nostri che non riuscivamo a tenere un pallone: sicuramente ha meritato, ma noi ci abbiamo messo del nostro".

Una risposta sul brutto momento della sua squadra.

"Noi stiamo lavorando. Abbiamo fatto qualche buona partita, ma la classifica è certamente deficitaria per quello che abbiamo fatto e per ciò che ci aspettiamo tutti: io, la Società e inostri tifosi. E questo i ragazzi lo sanno. Le squadre davanti sembra quasi che ci aspettino, perché comunque la classifica è molto corta: il Benevento, che attualmente occupa l’ultimo posto della zona play off, sta a due punti da noi. Bastano due/tre risultati positivi e ti ritrovi nelle prime posizioni, ma perché questo avvenga dobbiamo tirar furi qualcosa in più, tutti quanti".

La spiegazione della formazione rimaneggiata dopo la vittoria di sabato scorso.

"Quando c’è il turno infrasettimanale mantieni gli stessi giocatori e perdi viene detto: perché non hai fatto rifiatare quei giocatori che sabato hanno speso molto ? Se lo fai e perdi si dice: hai cambiato troppi giocatori.
Io ho cambiato tre giocatori rispetto a sabato scorso: ho messo Tonucci al posto di Di Cesare perché non stava benissimo; Maniero anche lui non era nelle migliori condizioni atletiche e abbiamo convenuto fosse a rischio infortuni; poi ho cambiato Valiani con Basha perché era giusto dargli un turno di riposo. Rifarei tutti i tre cambi. Oggi non è stata una questione di cambi o di moduli, bensì la questione è che abbiamo regalato un tempo, perché siamo entrati in campo nel secondo. Lavorare, lavorare e lavorare !!!"