Le pagelle del Novara – Dickmann da applausi, Macheda delude

Montipò 6.5 - Non ha nessuna colpa sul primo goal, nella ripresa viene chiamato in causa in un paio di occasioni e compie due interventi miracolosi. Anche sul goal di Anderson può fare poco.

Golubovic 6.5 - Non sbaglia nulla, soprattutto sui palloni in verticale. Limita un cliente pericoloso come Improta, non si fa trovare mai impreparato.

Mantovani 6 - Buona prova anche per il numero 4, quando può si alza e prova a colpire in attacco. Bene sulle giocate di Galano, non lo fa mai girare.

Del Fabro 6 - Buona prestazione da parte del centrale del Novara, che contiene molto bene le giocate di Cissé. Di testa non si fa mai sorprendere.

Dickmann 7 - Sulla corsia destra diventa imprendibile, soprattutto nel finale. Non molla nemmeno dopo 90’ di corsa, si fa vedere sempre in appoggio e quando può prova la conclusione.

Moscati 6.5 - Sbaglia in un paio di occasioni, ma comunque gioca una buonissima gara. Spesso si inserisce, quando può calcia in porta.

Orlandi 6 - Bene nel primo tempo, nella ripresa si vede di meno. Gioca comunque molti palloni, a volte compie qualche sbavatura di troppo.

Sciaudone 6.5 - Spesso propositivo, quando può si inserisce e prova la conclusione. Molto bene anche in copertura, dove recupera diversi palloni.

Dal 56’ Chajia 6.5 - Entra benissimo in campo, crea diversi pericoli con le sue giocate.

Calderoni 6.5 - Spinge sempre e si inserisce sulla sinistra, il Bari lo contiene a fatica. Gli attaccanti non sfruttano i suoi cross.

Macheda 5.5 - Si sacrifica molto e recupera diversi palloni, ma si perde sempre nell’ultimo passaggio. Molte volte le scelte del numero 10 sono davvero incomprensibili.

Dal 65’ Maniero 6.5 - Altra grinta, altra prestazione. Trova anche il goal dell'ex.

Da Cruz 7 - Nel primo tempo è il più pericoloso, crea tantissime occasioni per i compagni e sceglie sempre la giocata giusta. Nella ripresa cala per via di un problema fisico.

Dal 71’ Di Mariano 5.5 - A pochi passi da Micai si divora due occasioni incredibili.

Patrick Iannarelli