Giovanili - Intervista a Riccardo Ceriani, tecnico emergente

18.12.2017 13:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novaracalcio.com
Giovanili - Intervista a Riccardo Ceriani, tecnico emergente
© foto di foto novaracalcio.com

Giovane, brillante, dal volto pulito. A livello di immagine mister Ceriani ha già tutto per essere l’allenatore che vorresti alla guida della squadra di tuo figlio. Vedendolo al lavoro però ci si rende conto che in realtà la sua è soprattutto sostanza. E preparazione. Quella stessa preparazione che invoca come qualità indispensabile per chi cresce giovani calciatori:

“Io credo si debba ripartire da una rifondazione dei vivai – dice a proposito della ben nota crisi dell’Italia pallonara – il lavoro di chi opera con i ragazzi deve essere valorizzato in modo da garantire sempre la qualità degli insegnanti”.

- Alt, partiamo dall’inizio, da una presentazione di Riccardo Ceriani, tecnico emergente del vivaio azzurro.

“Sono nel calcio ormai da una dozzina d’anni. Dopo diverse stagioni nel mondo dilettantistico, da 4 anni sono nel Novara. Il contatto con l’allora responsabile Biscotti è nato durante un camp estivo”.

- Oggi è alla guida degli Esordienti 2006.

“E’ un gruppo unito, con delle buone individualità. Ci sono una decina di ragazzi che giocano assieme già da quattro stagioni attorno ai quali sono stati operati alcuni innesti di rilievo, a fronte di qualche partenza”.

- Il week end degli azzurrini è sempre molto impegnativo. 

“Al sabato giochiamo un campionato con formazione dilettantistiche autorizzate a schierare ragazzi con un anno in più. La domenica invece è il giorno dei test match. Finita la prima parte di campionato ci prepariamo per la seconda, tra le vincenti, che comincerà soltanto a febbraio. Intanto però amichevoli e tornei proseguono”.

- Cosa si insegna a ragazzi di 10-11 anni ?

“La formazione è soprattutto individuale, sul collettivo si lavorerà più avanti. Puntiamo a migliorare tecnica di base, tattica, mentalità. Ed ovviamente educazione e testa che sono componenti fondamentali per un calciatore. E’ importante anche che i ragazzi sentano l’appartenenza a questa realtà. Negli ultimi 4 anni sono stati compiuti importanti passi in avanti anche in questo senso, la prima squadra adesso è molto seguita. Ma si può fare ancora meglio…”.