NOVARA - AVELLINO: il parere di Aldo Pio Feoli, Smos (Social Media Official Supporter) dei “lupi” irpini

20.10.2016 11:00 di  Simone Balocco   vedi letture
NOVARA - AVELLINO:  il parere di Aldo Pio Feoli, Smos (Social Media Official Supporter) dei “lupi” irpini

Decima giornata di campionato e al “Piola” arriverà l'Avellino. Per il Novara, l'occasione d'oro per riscattarsi dalla pesantissima sconfitta nel derby delle risaie di domenica scorsa. L'Avellino è reduce dalla vittoria interna contro lo Spezia. Sarà una partita molto importante anche per i nostri avversari.

Per l'occasione, la redazione di tuttonovara.it ha contattato Aldo Pio Feoli, che, oltre ad essere Smos (Social Media Official Supporter) dei “lupi” irpini, è proprietario della pagina Facebook Avellino Sportiva (e del sito d’informazione correlato albarsport.com) e collaboratore de IlCiriaco.it.

 

- Aldo Pio, siamo alla decima giornata di campionato. Dacci un tuo parere su questa Lega B.

"È un campionato che sta rispettando le aspettative, a mio modesto parere. Differentemente dagli anni passati, a parte la sorpresa Cittadella, le squadre che ad agosto erano date per favorite stanno confermando la loro forza. Un esempio è senza dubbio l’Hellas Verona, che sarà sicuramente soltanto di passaggio in cadetteria. Erano prevedibili le buone prestazioni di Benevento e Spal, due neopromosse che hanno effettuato un grande mercato e avevano già una buona base, che gli ha permesso di vincere i rispettivi gironi di Lega Pro nella passata stagione. Comunque sia, dietro il Verona sarà grande bagarre per la promozione in Serie A, con almeno 7-8 squadre candidate. Stessa situazione per la zona retrocessione, dove si lotterà fino alla fine. Attualmente non vedo nell’organico della Serie B squadre materasso".

 

- Siete reduci dalla convincente vittoria di sabato contro lo Spezia. Raccontaci questa vittoria.

"La vittoria contro lo Spezia è stata un toccasana per la squadra biancoverde. Ma viene da molto lontano. È stata la vittoria del gruppo e dell’abnegazione, del lavoro e della grinta, qualità che contraddistinguono mister Toscano. L’Avellino si è rialzato dopo la brutta figura di Perugia che, unita ai risultati altalenanti, aveva sfiduciato tutto l’ambiente. Erano piovute critiche sia sull’allenatore che sui calciatori, accusati, e autoaccusatosi, di non giocare con abbastanza fame. Contro lo Spezia si è visto proprio questo. Nonostante le numerose assenze in attacco, Toscano ha dovuto optare per un 4-3-3 invece del solito 3-5-2, la squadra è riuscita a portare a casa una vittoria fondamentale. Decisivo è stato il capitano Angelo D’Angelo, l’uomo chiave dei lupi nei momenti di difficoltà. Si spera che sia la vittoria che possa dare la svolta al nostro campionato".

 

- Nonostante siate una bella realtà della cadetteria, quest'anno non riuscite ancora ad ingranare. Come mai ?

"I motivi sono rintracciabili in diverse questioni. La prima sono sicuramente le mosse sul mercato della società. La decisione è stata quella di puntare su una “linea verde”, abbandonando i nomi altisonanti arrivati nelle scorse sessioni di mercato, rivelatesi deludenti, ricordo Tavano e Soncin, e puntando su calciatori giovani da far crescere, la maggior parte in prestito. Le cessioni di due giocatori chiave della passata stagione, Arini e Biraschi, sono state dure da digerire. Inizialmente la squadra era stata impostata per utilizzare il 3-4-3, e mister Toscano in ritiro ha sempre lavorato per questo schema di gioco. Dopo la sconfitta in Coppa Italia contro il Bassano, però, si è deciso di voltare pagina. Anche sul mercato. Abbandonato il 3-4-3, si è deciso di puntare su un’altra punta centrale, Ardemagni, arrivato l’ultimo giorno di mercato.  Così come un altro punto fermo della squadra attuale, Djimsiti. Mosse probabilmente tardive, calciatori che sono arrivati in un gruppo già impostato e che lavorava in ritiro da due mesi. C’è dunque bisogno di tempo per amalgamare il tutto. La seconda questione sono gli infortuni, che hanno falcidiato la squadra biancoverde: Verde, Mokulu, Castaldo, Ardemagni,  Gavazzi, Molina, Jidayi, Migliorini. Infermeria piena. Se a questo aggiungiamo alcune scelte sbagliate del tecnico, e i tanti errori individuali commessi dai giovani di cui parlavo prima, che hanno peccato un po’ di inesperienza, un po’ di cattiva mentalità, la frittata è fatta. Per fortuna, l’obiettivo dichiarato della società fin da inizio stagione è il mantenimento della categoria, e credo che con questo organico a disposizione i lupi possano raggiungere la salvezza, anche se ci sarà da soffrire. La Serie B ad Avellino è troppo importante per essere buttata via".

 

- I vostri ultimi due allenatori sono stati Domenico Toscano ed Attilio Tesser, tecnici che qui a Novara fanno rima con “promozione”. Fare paragoni è brutto, ma chi dei due preferisci e perché ?

"Non mi piace fare paragoni di solito, ed è ancora presto per giudicare il lavoro di Toscano. Servirà capire dove ci troveremo in classifica tra dicembre e gennaio. Perché, almeno secondo me, il lavoro di un allenatore si giudica dai risultati che riesce a raggiungere. Per adesso si può discutere sulle differenze caratteriali tra i due: Tesser, un professionista serio, persona tranquilla, che ad Avellino ha mostrato anche un lato sensibile di sé. Quando è stato richiamato dopo la parentesi Marcolin ha conquistato la piazza. Toscano è molto diverso. Coriaceo, sicuro di sé e del lavoro che svolge. In campo e negli allenamenti si fa sentire dai suoi, è sempre al centro dell’azione e cerca di tirare fuori dai suoi calciatori il massimo, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento. Per quanto riguarda le mie preferenze, devo dirti la verità, se Tesser non mi convinse a pieno, neanche Toscano per adesso mi ha conquistato. Ma spero di sbagliarmi".

 

- Quale vostro giocatore sta soddisfacendo le aspettative e chi invece ti sta deludendo ? Puoi anche mettere, nelle due opzioni, più nomi.

"Il calciatore sul quale mi sono dovuto ricredere è Djimsiti. Non credevo che l’albanese potesse diventare il punto fermo della difesa biancoverde, dopo essere stato “scaricato” dall’Atalanta. Le sorprese più grandi, però, sono Diallo e Camara. Arrivati entrambi in sordina, il primo si è conquistato il posto da titolare in difesa a suon di grandi prestazioni, il secondo è stato chiamato in causa giocoforza, ma ha risposto prontamente e per ora gli è mancato solo il gol.  Per quanto riguarda le delusioni, invece, nessuno si è rivelato un completo flop fino a questo momento. Vorrei vedere maggiormente all’opera Perrotta, di cui si parlava un gran bene ma è stato oscurato dall’esplosione di Diallo. Non pervenuto Tassi, acquisto che fatico a comprendere, mentre Donkor non dà affidabilità. Verde ha dimostrato di essere un calciatore adatto a questa categoria, che può cambiare l’inerzia della partita da un momento all’altro. Per ora, però, complici anche le scelte di Toscano di lasciarlo in panchina a inizio stagione, si è espresso al massimo soltanto contro la Pro Vercelli. Mi aspetto che sia lui il faro di questo Avellino".

 

- Come è visto il Novara dalle parti del “Partenio-Lombardi” ?

"Quelli che ci hanno soffiato Sansone (scherzo ndr). Fa strano vedere il Novara in una posizione di classifica che non gli compete. La squadra di Boscaglia ha un organico superiore a tante compagini che gli sono davanti in graduatoria. È senza dubbio una squadra temibile, soprattutto per le potenzialità offensive a disposizione. Spero per voi che non sia incappata in un’annata storta".

 

- Quale dei nostri giocatori temete di più ?

"Ti faccio due nomi. Il primo è Galabinov. Calciatore che abbiamo ammirato ad Avellino e che ci fece esultare per ben 17 volte. Si è confermato in Serie B, ma secondo me potrebbe ambire anche a palcoscenici più importanti. Un po’ discontinuo, ma se è in giornata è un giocatore che vede la porta come pochi altri, ed è difficilissimo per un difensore affrontarlo vista la sua bravura nel tenere palla, in progressione e la sua stazza fisica. L’altro è Faragò, che credo sia uno dei migliori talenti della Serie B. Un giocatore completo, per di più con il vizio del gol".

 

- Che Avellino vedremo al “Piola” sabato ?

"Un Avellino rigenerato dalla vittoria contro lo Spezia. In attacco recupererà il solo Castaldo, mentre Mokulo non ce la farà dopo l'ultimo allenamento sostenuto. Mi aspetto un Avellino attento, magari che lascerà fare la partita alla squadra piemontese per poi colpirla nei suoi punti deboli. Sicuramente vedremo un Avellino combattivo, che vorrà confermare quanto di buono fatto contro lo Spezia. Bisognerà dimostrare di aver dato la scossa".

 

- Due domande finali: verrai a Novara sabato e dacci il tuo pronostico

"Pronostico un pareggio senza troppe emozioni, visto lo stato di forma delle due squadre. Difficile espugnare un campo come il Piola, ma sarà un Avellino che potrà uscire con un risultato utile".

 

 

Ringraziamo Aldo Pio Feoli per la disponibilità e la simpatia verso la redazione di tuttonovara.it