La storia del Novara Calcio (l'Associazione Calcio Novara nella stagione 1955-56)

Da sabato 2 gennaio Tuttonovara pubblica settimanalmente la storia del Novara Calcio a partire dalla stagione 1912-13
25.09.2021 09:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.
Angelo  Moratti
Angelo Moratti
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Raccogliamo qui le informazioni riguardanti l'Associazione Calcio Novara nelle competizioni ufficiali della stagione 1955-56.

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Presidente: Delfino Francescoli

Allenatore: Giuseppe Ottina, poi dalla 22ª Severino Feruglio

Stadio: Stadio Comunale di via Alcarotti

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Il Novara si classifica al 17° posto della Serie A e viene retrocesso in Serie B.

La Serie A 1955-56 è la 54ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 24ª a girone unico), organizzata dalla Lega Nazionale Calcio.

Il campionato si disputa dal 18 settembre 1955 al 3 giugno 1956 e vi partecipano 18 squadre:

Atalanta (di Bergamo) (Stadio Comunale), Bologna (Stadio Comunale), Fiorentina (di Firenze) (Stadio Comunale), Genoa (di Genova) (Stadio Luigi Ferraris), Inter (di Milano) (Stadio San Siro), Juventus (di Torino) (Stadio Comunale), Lanerossi Vicenza (di Vicenza) (Stadio Romeo Menti), Lazio (di Roma) (Stadio Olimpico), Milan (di Milano) (Stadio San Siro), Napoli (Stadio della Liberazione), Novara (Stadio Comunale), Padova (Stadio Silvio Appiani), Pro Patria (di Busto Arsizio) (Stadio Comunale), Roma (Stadio Olimpico), Sampdoria (di Genova) (Stadio Luigi Ferraris), SPAL (di Ferrara) (Stadio Comunale), Torino (Stadio Filadelfia), Triestina (di Trieste) (Stadio Comunale).

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I risultati sono i seguenti:

Vincitore: Fiorentina (1º titolo) 

Retrocessioni: Novara, Pro Patria

Capocannoniere del torneo: Gino Pivatelli (Bologna) con 29 reti.

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Stagione

Novità

Lo scandalo concernente l'Udinese — rinominato dalla stampa "confessione di Settembrino" — aveva provocato la retrocessione sub iudice dei friulani in Serie B, consentendo a una Pro Patria classificatasi ultima sul campo di mantenere la massima categoria.

Sul piano dirigenziale, da segnalare il cambiamento avvenuto ai vertici dell'Inter con l'insediamento di Angelo Moratti a capo della società; nel corso della stagione una Juventus venutasi a trovare in difficoltà sotto il profilo agonistico consolidò invece una tradizione già avviata, ponendo Umberto Agnelli al comando del club.

A livello mediatico, la neonata RAI tentò la trasmissione in diretta televisiva di due gare appositamente anticipate al sabato: il 31 dicembre 1955 furono infatti visibili Roma-Atalanta e Napoli-Fiorentina. In ambito sportivo si registrò infine l'impiego di arbitri stranieri — perlopiù di nazionalità austriaca — nel finale di torneo, decisione incorsa in numerose polemiche.

Avvenimenti

A portarsi inizialmente al comando fu l'Inter, ben presto sorpassata dalla Fiorentina per le sconfitte rimediate con Sampdoria e Lazio. I viola fecero loro il primato all'ottava giornata, forti di un collettivo nel quale si segnalavano gli innesti di Julinho e Montuori; nel resto del girone di andata i toscani mantennero il primato senza assilli, laureandosi campioni d'inverno con 5 punti di margine sul Milan detentore dello Scudetto.

Degno di nota anche il comportamento del neopromosso Lanerossi Vicenza, in grado d'insidiare temporaneamente la seconda piazza; con le romane stabili a ridosso dei vertici, deludente risultò invece il cammino della Juventus. In avvio della fase di ritorno, il calendario venne stravolto da una pesante ondata di gelo per certi versi simile a quella abbattutasi 56 anni più tardi.

Sul fronte sportivo, la marcia della Fiorentina verso il titolo non venne mai posta in discussione: il successo nello scontro diretto coi rossoneri ipotecò il passaggio di consegne, concretizzatosi alla sest'ultima giornata per effetto di un pari in quel di Trieste — contro un undici in lotta per la salvezza — che assicurò ai toscani l'aritmetico primato. I viola mantennero tra l'altro l'imbattibilità sino alla domenica conclusiva, quando cadendo a Genova videro frantumarsi una striscia positiva aperta il 24 aprile 1955 e perdurata ben 40 incontri.

Con il ritardo accumulato dai milanesi quantificabile in addirittura 12 lunghezze, i concittadini nerazzurri completarono il podio; le formazioni della capitale si resero protagoniste di un discreto torneo, con i quartieri alti della graduatoria che segnalarono inoltre l'affacciarsi di un Bologna sospinto dalle reti del cannoniere Pivatelli. Le compagini torinesi incapparono all'opposto in una stagione anonima, archiviata dal centro-classifica; nei bassifondi Napoli e Atalanta scamparono alla retrocessione, cui furono invece condannate Pro Patria e Novara. La permanenza venne conseguita da Triestina e Vicenza, con i giuliani forti di un lieve margine sui piemontesi e i berici favoriti dal buon girone di andata.

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La rosa azzurra

Portieri: Ivano Corghi, Fausto Lena

Difensori: Giancarlo Capucci, Ugo Gherardi

Centrocampisti: Ambrogio Baira, Enzo De Giovanni, Silvio Feccia, Rino De Togni, Giambattista Moschino, Beniamino Protti

Attaccanti: Piero Pombia, AIvar Eidefjäll, Marco Savioni, Helge Bronée, Dionisio Arce, Andrea Marzani, Carlo Piccioni, Silvio Formentin, Umberto Renica,Benito Albini.

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