ESCLUSIVA TNO - La presentazione ufficiale e le prime parole di Larini da D.S.

26.11.2013 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Fabrizio Larini
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Fabrizio Larini
© foto di Emiliano Crespi

Da Novarello, la presentazione ufficiale di Fabrizio Larini. Fa gli onori di casa il Direttore Generale Luca Faccioli.

-” Diamo il benvenuto nella nostra famiglia al nuovo Direttore Sportivo Fabrizio Larini. Oggi il protagonista è lui quindi gli cedo volentieri l'onere di presentarsi. Penso che ci sia poco da dire da parte mia per lui parla la sua carriera: è uno dei personaggi più qualificati in questo settore, grandissima esperienza, Parma, Atalanta, Udinese tra le più note. Fabrizio a te la parola.”

-” Sono a vostra disposizione ben lieto di rispondere alle vostre domande quindi chiedetemi pure quello che volete.”

Volevamo chiedere al direttore Faccioli come mai questa scelta in controtendenza verso una persona dalle indubbie capacità ed esperienza tralasciando la consuetudine di puntare su un giovane ?

“ Beh, l'exursus in questo senso, da quando c'è la famiglia De Salvo, inizia da Sergio Borgo che è un direttore di sicura esperienza, a Pasquale Sensibile che svolgeva per la prima volta questo ruolo, sicuramente c'era già stato un cambio di rotta, poi Pederzoli e Giaretta. In questo momento particolare abbiamo voluto prendere il meglio convinti che potesse darci una grossa mano. Un direttore di navigata esperienza con una carriera, come già detto, di assoluto valore”.

Direttore Larini: lei ha trascorso gli ultimi tre anni all'Udinese raggiungendo risultati importanti non solo in Italia ma anche a livello internazionale; quest'estate si era parlato di un interessamento da parte dell'Inter, ma lei ha accettato la proposta di un Novara che in questo momento deve fare i conti con una situazione di classifica preoccupante, oltre ad essere una Società di categoria inferiore. Come nasce questa sua scelta ?

“ In effetti quando sono venuto via da Udine, alla fine di un ciclo diciamo vincente di tre anni, i migliori della storia dell'Udinese, approdando due volte in Champions e una volta in Europa League, non pensavo ad una soluzione di questo tipo. Quando ho deciso di terminare il mio rapporto con i friulani. oltre alla constatazione che finiva un ciclo, hanno pesato anche problemi di carattere famigliare e personali. Poi a livello professionale per rimettersi in gioco da un'altra parte che fosse anche più comodo dal punto di vista logistico: a Udine si stava benissimo ma, anche a causa delle coppe, ero spesso lontano da casa. Questo sicuramente ha inciso, unitamente a delle situazioni particolari che sembravano orientate in un verso e potevano essere da stimolo anche per me, hanno cambiato direzione. Poi le cose sono rimaste in stand-by finché, e non me l'aspettavo, è arrivata all'improvviso la chiamata da parte del Novara. Abbiamo parlato con il Direttore Faccioli e con il dottor De Salvo e ho capito il progetto ambizioso che c'era dietro, supportato da questa bellissima struttura dove siamo ora, che fa invidia anche a club della massima serie, autentico valore aggiunto al lavoro del Direttore Sportivo, della squadra e dell'allenatore, Così ho deciso di accettare questa soluzione. “

Lei il Novara lo ha visto per la prima volta venerdì o lo aveva già visto altre volte? Pensa che, visto che il mercato di gennaio è alle porte, ci sia bisogno di qualche intervento ?

“ Il Novara l'ho visto per la prima volta dal vivo venerdì scorso. Ho seguito particolarmente le squadre della mia zona, Modena e Carpi, ma, combinazione, mi sono perso proprio il Novara contro il Carpi. Però ho visto parecchie squadre e mi sono fatto un'idea di quello che è il campionato. Per quello che riguarda un eventuale rafforzamento mi sembra un po' prematuro, visto che sia l'allenatore che il sottoscritto siamo appena arrivati e dobbiamo renderci conto entrambi della situazione della rosa per trarne le conclusioni e fare dei programmi sulla squadra.”

Vista la sua precedente esperienza dove si è puntato molto sui giovani e sul settore giovanile, questo sarà un po' il caposaldo del suo lavoro ?

“Guardi: io ho sempre avuto attenzione nel settore giovanile, avendo iniziato proprio da lì, nel Parma. Anche quando sono poi passato alla prima squadra il mio interesse per il settore giovanile è sempre stato alto. Posso dire con orgoglio che due dei campioni del Mondo con la Nazionale sono due ragazzi che ho preso a 12/13 anni: uno è Buffon e l'altro è Baroni. E' un settore che mi ha dato tante soddisfazioni e io ci credo moltissimo, sulla qualità del lavoro da parte dei tecnici e degli istruttori e non va assolutamente trascurato, come succede in molte società italiane che preferiscono andare sul mercato estero trascurando il vivaio. Per me è un grosso errore e parlarne con me è come sfondare una porta aperta. “

Ha parlato del mercato estero, ma nell'Udinese ha portato molti buoni stranieri lavorando sullo scouting rivolto soprattutto all'estero...

“ Direi che l'esperienza vissuta in ultimi questi anni a livello di scouting mondiale penso che sia unica. Abbiamo spaziato dall'Africa al nord Europa all'est europeo al Sud America. Ovunque. Non bisogna lasciare nulla di intentato. Per scovare giocatori in tutti gli angoli del pianeta c'è un solo modo: andarli a cercare. Poi c'è anche un motivo di carattere economico-finanziario: si trova più facilmente un giocatore di livello e ad un prezzo accessibile, in Cile o in Paraguay, piuttosto che uno di categoria inferiore in Italia. Ed è per questo che si scommette molto sull'estero. Questo non vuol dire trascurare il settore giovanile. L'errore a cui mi riferivo prima era che si va costantemente all'estero senza guardare in casa propria, tutto lì. Bisogna lavorare su entrambi i fronti, anzi cercando di costruire una simbiosi tra essi.”

Per convincerla ad accettare questo declassamento, cosa le ha detto il dottor De Salvo? E cosa le ha chiesto in prospettiva ?

“ Non mi ha chiesto niente di particolare. Mi ha parlato invece del valore di questa struttura, degli investimenti che sono stati fatti per la voglia di costruire qualcosa di importante. Chiaro che entrare a far parte di un progetto che non vuole il risultato immediato e a tutti i costi, ma visto a lungo termine, con la possibilità di lavorare con serenità pensando al futuro ti dà lo stimolo giusto dal punto di vista professionale: con la fretta che c'è nel mondo del pallone si cerca invece subito il risultato. Io vengo da da una Società dove fortunatamente c'è la pazienza di aspettare i risultati soprattutto nei giovani. Quando si prendono dei ragazzi provenienti da realtà spesso diverse, non pronti a sopportare le tante tensioni che esistono da noi, per me anche un po' esagerate, bisogna avere la pazienza di farli crescere senza fargli una pressione eccessiva.”

Tornando sul discorso dello scouting: pensa che il modello Udinese, facendo le debite proporzioni, sia esportabile a Novara, con i monitor sempre accesi sui campionati di tutto il mondo ? Volevo anche sapere com'è nata l'operazione Fernandes, quando lei era ancora a Udine.

“ Parto dalla seconda domanda: l'operazione Fernandes parte proprio da un'operazione di scouting. I nostri osservatori lo hanno seguito attentamente e abbiamo ritenuto che avesse le qualità necessarie per far parte del progetto Udinese, che punta molto sui giovani. Per fare un progetto equivalente a quello dell'Udinese non lo realizzi dall'oggi al domani, perché sono quasi vent'anni che lavora in quel particolare modo e si è evoluta nel tempo. Anche il discorso della sala video, che una volta era decisamente all'avanguardia, dove si potevano registrare tutti i campionati di tutti i paesi e visionarli per individuare i talenti che potevano interessare, salvo poi andarli a vedere dal vivo, oggi le nuove tecnologie (internet n.d.r.) ci consentono di ovviare a questo perché ci consentono di visionare i giocatori praticamente in diretta su tutti i campi del mondo e ormai lo possono fare tutti i club. Certo che poi ci vuole anche il materiale umano, cioè un'organizzazione che segua tutto ciò e che va in giro per il mondo. Sono strutture che vanno create con la necessaria esperienza.”

Il Novara è in zona play-out: ha cambiato allenatore, ha cambiato direttore. Si è già trovato in situazioni analoghe ?

“ Beh, certo, non possiamo negare l'evidenza della classifica, però penso che sia una posizione temporanea della squadra, che secondo me ha un potenziale molto superiore a quello che dimostra la classifica. Anche per quello che ho visto venerdì, contro una delle squadre più in forma del momento, il risultato va molto stretto al Novara. Soprattutto nel primo tempo ci sono state delle occasioni abbastanza nette per vincere la partita. Purtroppo la palla non è entrata e nel calcio capita. Ha comunque dimostrato di avere una caratura tecnica per poter abbandonare questa posizione in classifica. Logicamente ci vuole il lavoro, l'attenzione e non sottovalutare i pericoli che nel calcio esistono sempre. Con il lavoro che allenatore e staff tecnico porranno in essere potremo superare queste difficoltà. Situazioni del genere le ho vissute, soprattutto in serie B, con l'Ancona, quando un anno ci siamo trovati a fare lo spareggio per la salvezza con il Rimini che poi è andato bene. Quell'anno abbiamo avuto un periodo di sofferenza e si può venirne fuori senza esasperare le situazioni, con la necessaria tranquillità, ma senza sottovalutare i pericoli e lavorando seriamente.”

Il contratto che durata avrà ?

(Risponde Faccioli) “Tutto questo campionato e il prossimo.”

Quindi come per l'allenatore, iniziando un mini-ciclo.....

(Faccioli) “ Sicuramente devi dare continuità alla cosa che inizia adesso. Già si inizia strada facendo e se non hai il prospetto di vedere più in là di questo campionato...... Era doveroso dare due anni di contratto proprio perché siamo a stagione in corso.”

Calori ha avuto modo di conoscerlo bene in questi anni ?

"Lo conosco perché è stato un calciatore importante, abita a Udine quindi ho avuto modo di conoscerlo personalmente anche se non da un punto di vista professionale, visto che non abbiamo mai lavorato assieme. Avrò modo di conoscerlo meglio anche sotto questo aspetto. Per quello che ho visto da lontano devo dire che ha fatto un ottimo lavoro. A cominciare dal Portogruaro, che ho avuto modo di vedere e che già allora la sua squadra giocava un ottimo calcio.”

I ricordi più belli della sua carriera di calciatore ?

“ E' passato talmente tanto tempo...che....faccio fatica ad andare ….così indietro.!!! Diciamo che la prossima partita è con il Palermo dove ho vissuto 5 anni da calciatore, quindi direi che facciamo un salto all'indietro nel tempo.”

Due parole sulla prossima partita, squadra che vince ma ieri ha perso.....

“ Il fatto che abbia perso rende ancora più complicata la partita. Era già complicata perché incontriamo una squadra molto ben attrezzata per la categoria e il fatto che abbiano fatto questo passo falso fa sì che la partita assuma un aspetto ancora più importante, sia per loro che per noi. Sarà una gara molto difficile.”

Quale sarà il suo rapporto, nel rispetto dei ruoli, con allenatore e calciatori ?

“ Beh, l'allenatore allena sul campo, io devo cercare di aiutarlo nella gestione della squadra e dello spogliatoio. E' chiaro, come dice lei, che i compiti rimangono ben definiti: l'allenatore fa le scelte in completa autonomia, com'è giusto, mentre il D.S. ha un compito di confronto con il tecnico e di supporto all'interno dello spogliatoio perché le cose vadano nel migliore dei modi.”

Quindi lei entrerà negli spogliatoi ?

“ Sicuramente.”

Ma lei ha giocato con Anzolin ?

“ E vero che ho i capelli bianchi, ma qui siamo troppo indietro!!! Prima di me a fare il mediano a Palermo c'era Reja. Io ho giocato con Favalli che, essendo uno degli anziani, forse ha giocato con Anzolin. Io giocavo con Magherini, Pighin, Vianello, Magistrelli, Maio, Brignani che ha giocato anche nel Novara".

Quando ci sarà il mercato ci dica qualcosa, non ci faccia arrivare le notizie tre giorni dopo....

“ Il mercato è una situazione molto particolare: più si parla......O uno racconta delle balle e prende in giro la gente. Poi ti dicono che avevi detto un'altra cosa. Parlarne può essere compromettente sull'esito di certe trattative, no ? Non amo dare informazioni di mercato, per tanti motivi. Tutto non si può dire a trattative in corso.”

Grazie, buon lavoro.

“Grazie. Speriamo di avere un buon rapporto. Quando sono venuto via da Udine ho ringraziato la stampa perché abbiamo avuto un ottimo rapporto e spero sia altrettanto buono con voi.”