Esclusiva TNO - Chiacchierata amichevole con Alessandro Crescenzi, il "boxeur"

03.04.2014 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Crescenzi: l'angelo azzurro
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Crescenzi: l'angelo azzurro
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“Devi sapere che puoi vincere. Devi pensare che puoi vincere. Devi sentire che puoi vincere!”

(Ray Sugar Leonard).

La citazione del pluricampione del ring non è casuale: Alessandro Crescenzi, classe 1991, esterno destro della difesa Novarese, con la Roma nel cuore, ama la boxe, sport per uomini duri.

Lo troviamo in uno dei periodici incontri di TNO con i calciatori del Novara.

La location è il bar di Novarello e le sue comode poltroncine: la “doppia marcatura” è a cura di Roberto Krengli e del sottoscritto. Cominciamo.

Cosa ci dici della tua esperienza all'Ajaccio?

“E' stata una bella esperienza, molto positiva, con sei mesi molto intensi. Sono arrivato quando erano state giocate già cinque giornate di campionato e sono stato schierato nell'amichevole contro il Parma, dove abbiamo perso due o tre a uno, non ricordo. Poi ho iniziato subito a giocare grazie a Ravanelli e al suo staff che mi hanno fatto integrare alla grande con il gruppo e i primi mesi sono stati molto intensi. Poi purtroppo il Mister è stato esonerato, secondo me ingiustamente, e non dico di essere stato messo da parte perché ho fatto altre partite, però ho iniziato a giocare meno. Comunque questi sei mesi mi hanno dato tanto e sono contento di aver fatto quella scelta”.

Il calcio francese come l'hai trovato?

“Il calcio francese secondo me è in crescita negli ultimi anni. Sicuramente non è ancora al livello del calcio italiano, però piano, piano si sta evolvendo. C'è molto divario fra le prime squadre e quelle di seconda fascia, però è un campionato che a me piace molto”.

Hai giocato contro qualcuna delle grandi squadre, tipo Paris Saint Germain?

“Con il Saint Germain ero in panchina. Ho giocato contro il Marsiglia, perdendo 3 a 1 in casa; con il Lione, che è stata la prima partita giocata in Ligue 1 e abbiamo vinto; con il Lille, con il Saint Etienne; con il Monaco invece non ho giocato. Una bella esperienza”.

Andare in Corsica è stata una tua decisione o ti ha mandato la Roma?

“No, diciamo che io volevo una Serie A: purtroppo in Italia non è facile, se hai il passaporto italiano!!! Io avevo questo desiderio di provare un campionato di vertice e, se non era possibile in Italia, andava bene anche all'estero. Ho voluto provare questa nuova avventura: ho avuto la possibilità di andare ad Ajaccio con Ravanelli e ho preso al volo questa occasione”.

Ripercorriamo un po' la tua carriera: sei cresciuto nel Marino, poi ti ha prelevato la Roma.....

“Si, sei mesi ho fatto nel Marino....anzi prima due mesi all'Alberico 2000, poi Marino, poi ho cominciato con il calcio vero alla Lodigiani per un paio di anni, poi mi ha richiesto la Roma: la prima volta ho rifiutato, ero un bambino e mi trovavo bene con i compagni della Lodigiani....”

Quanti anni avevi?

“Avevo 10 anni, ancora ero giovanissimo. Mentre l'anno dopo ho avuto ancora questa richiesta da parte di Bruno Conti e ho deciso di andare, anche perché la Roma.....io sono romanista, quindi...!!!”.

Dove sei nato?

“Sono nato a Marino, nei Castelli Romani”.

Poi a Roma hai esordito in Serie A nel 2009, quando avevi meno di diciotto anni.....

“Si, avevo diciassette anni. La partita era Sampdoria-Roma, 2 a 2. Sono entrato al posto di Menez: Spalletti mi ha fatto entrare ed è stata un'emozione: ogni volta che ci penso mi vengono i brividi!!!”.

Stramaccioni l'hai avuto alla Roma o nelle Nazionali giovanili?

“Nella Roma negli allievi nazionali: è lui che mi ha cambiato ruolo, da esterno di centrocampo a terzino ed è iniziata la mia carriera da terzino, ruolo nel quale mi trovo molto bene”.

La prima partita da terzino quale è stata?

“La partita dell'esordio nella Roma sono entrato da centrocampista al posto di Menez”.

Poi sei andato a Crotone.....

“No, prima sono andato a Grosseto, dove però non ho giocato tantissimo: avevo 17 anni ed è andata bene così, non era facile. L'anno dopo a Crotone sono partito titolare e ho fatto 33 presenze ed è stata una bella annata”.

Poi è arrivato il Bari, dove c'è stato un episodio spiacevole: io te lo chiedo, ma se preferisci non rispondere rispetto il tuo desiderio....Cosa è successo il 21 agosto 2011?

“No, non ci sono problemi. C'è stato un litigio fra due compagni mentre eravamo a cena, io ho messo la mano davanti al viso di un mio compagno per proteggerlo e mi è arrivato un piatto sulla mano che si è rotto e mi ha tagliato”.

I due compagni erano Masiello e Zlamàl. Fu per questo episodio che Zlamàl venne cacciato da Bari?

“Non credo, il torto era di Masiello: è stato lui a lanciare il piatto. E' il Masiello che adesso gioca nel Torino, non quello dell'Atalanta”.

Tu ti sei messo in mezzo per fare da paciere e hai avuto la peggio....40 punti!!!

“Si, è stato un gesto istintivo: ho visto il piatto che stava partendo, ho messo il braccio davanti e mi sono ferito. Non so se sono 40 punti, perché me ne hanno messi parecchi interni, esterni saranno una decina, ma la ferita era molto profonda”.

Ma c'è stato anche un interessamento al tendine?

“Eh, ho rischiato davvero di non muovere più il braccio, visto che il taglio era vicinissimo al tendine”.

Ma è stato un litigio successivo ad uno scherzo?

“Si, non ho visto, ma da quello che so io Masiello ha abbassato i pantaloni della tuta a Zlamàl e questi si è un po' incavolato...poi si è visto partire questo piatto....”

Ti sei speso per fare da paciere: si dice che tra i due litiganti il terzo gode, ma tu non hai goduto per niente!!!

“Già, è stato esattamente il contrario!!!”.

Comunque ti sei ripreso bene, perché anche a Bari hai fatto un annata strepitosa....

“Si. Inizialmente non è stato facile perché giocando con la fasciatura, mi veniva istintivo proteggere la mano, correvo male: i primi mesi sono stati molto difficili”.

Poi l'anno successivo ti ha preso il Pescara, in Serie A, dove però non hai trovato molto spazio....

“Sono stato a Pescara fino a gennaio: purtroppo ho avuto uno stiramento. Appena arrivato mi sono fatto male, dopo appena una settimana. Appena rientrato, dopo poche settimane, ho avuto un altro infortunio, questa volta alla caviglia e sono stato fermo due mesi e mezzo. Poi nel mese di dicembre non ho avuto occasione di giocare, perché si vede che per il Mister non ero pronto. A gennaio volevo riprendere a giocare con continuità e, fortunatamente, sono arrivato a Novara”.

Poi comunque quell'anno il Pescara è retrocesso, nonostante i tre cambi di allenatore: Stroppa, Bergodi e Bucchi. Tu avevi Stroppa?

“Si, all'inizio avevo Stroppa, con il quale avevo un buon rapporto. Quando è arrivato Bergodi io avevo appena ripreso ad allenarmi dopo l'infortunio, ma dopo tre mesi fermo c'era bisogno di lavorare sodo, di fare una piccola preparazione. Secondo lui ancora non ero pronto e a gennaio ho deciso di cambiare aria”.

Sei arrivato a Novara e praticamente hai sempre giocato, diventando una delle colonne della remuntada, tant'è che è dispiaciuto a tutti quando la Roma ti ha ripreso a fine prestito: meno male che adesso sei tornato!!1

“Si e sono molto contento, ho ritrovato tanti compagni, i tifosi”.

Hai trovato anche una bella “colonia” romana...!!!

“Si, Sansovini, Lazzari, Pesce, Vicari....una piccola Roma!!!”

Abiti qui a Novarello?

“No, ho una casa in centro”.

Hai anche totalizzato una serie di presenze con le varie Nazionali, dall'Under 18 alla Under 21 con ben 20 presenze. hai fatto tutta la trafila.....

“Si, nell'Under 21 ho fatto le qualificazioni per l'Europeo poi per colpa di questo infortunio alla caviglia all'epoca di Pescara sono stato messo fuori e non ho potuto partecipare agli Europei, Adesso il mio ciclo è finito”.

Adesso devi ambire alla Nazionale maggiore....

“Eh, sarebbe davvero un sogno!!!”.

A Novara ti trovi bene, c'è un bell'ambiente. Per quello che riguarda il passato quali sono i ragazzi con i quali hai legato maggiormente e con chi hai ancora un rapporto di amicizia?

“Io lego sempre con tutti i compagni, fin da quando ero nel settore giovanile della Roma, non ho mai avuto problemi con nessuno. Mi sento comunque ancora con Florenzi con il quale ho fatto tutta la trafila del settore giovanile: lui è diventato un grandissimo campione e si merita tutto ciò che gli sta accadendo. Poi mi sento con alcuni giocatori del Crotone, ma ho conservato un buon rapporto con tutti gli ex compagni”.

Riguardo al tuo ruolo attuale, preferisci difendere o attaccare?

“Adesso il mio ruolo è quello di terzino. Certo, se dovessi rinascere, preferirei giocare in attacco o a centrocampo, però mi piace molto anche il ruolo di terzino del calcio moderno. Preferisco giocare a destra, ma, come è avvenuto l'anno scorso a Novara, posso giocare anche a sinistra, non è un problema”.

Infatti l'unico goal che hai fatto in carriera lo hai fatto con il Novara giocando a sinistra in Novara-Crotone 5 a 1.....

“Si, anche perché giocando a sinistra ed essendo destro, posso cercare il “rientro” e tirare”.

Il difensore centrale non l'hai mai fatto?

“In partite ufficiali mai. Ho fatto un'amichevole in ritiro con la Roma di Luis Enrique e solo in quell'occasione. Era solo un'amichevole del ritiro, non era una cosa particolare”.

Qual'è l'attaccante che ti ha messo più in difficoltà facendoti ammattire?

“Attaccanti forti ce ne sono tantissimi: ammattire forse è un po' esagerato!!! Forse Gomez del Verona (Juanito, n.d.r.), D'Alessandro pure, sono esterni molto veloci, molto rapidi. Io mi ritengo anche un difensore veloce, ma dipende molto anche dalla giornata. Esterni veloci e tecnici comunque possono mettere in difficoltà, non solo me. Giocando da esterno è molto facile trovare gente con queste caratteristiche”.

E' anche più difficile marcare sull'esterno, perché devi marcare sulla corsa, con la paura di fare fallo, il difensore centrale invece marca frontalmente...

“Si, è vero. Il ruolo di terzino secondo me è uno dei ruoli più difficili: devi stare attento nella fase difensiva alle diagonali e devi avere un buon fiato per fare la parte offensiva: è un ruolo abbastanza complicato”.

Con Lazzari come ti trovi in campo?

“Benissimo, Flavio è un grande giocatore, un esterno molto forte che quest'anno sta facendo la differenza, come l'anno passato”

Meglio quando gioca a sinistra, sembra trovarsi meglio, anche se il Mister dice che bisogna imparare a giocare in tutte le posizioni...

“Forse si trova meglio a sinistra perché può rientrare a cercare il tiro, ma lui sa giocare benissimo anche a destra”.

Anche con Manconi ti trovi bene....

“Si, anche lui è un giovane che quest'anno sta facendo veramente bene. Sono contento per lui: se lo merita, ha grandi qualità e sicuramente farà una grande carriera”.

Speriamo la faccia nel Novara!!! Insieme a te, visto che anche tu sei giovane...!!! Ma tu hai il sogno di tornare alla Roma, per giocare...!!!

“Si, il mio sogno è quello. Se non avrò possibilità nella Roma essa rimane e rimarrà il mio grande sogno”.

Maicon è vecchio!!! Visto che giochi nel suo ruolo la speranza c'è!!!

(Sorride e forse spera!!!)

Abbandoniamo le domande tecniche ed entriamo nel privato: cosa fai quando non ti alleni e quando non giochi?

“Sono un ragazzo molto tranquillo. Sono fidanzato da quattro anni e ad agosto diventerò padre”.

Congratulazioni!

“Grazie. Comunque sono uno molto tranquillo, mi piace stare con la famiglia ogni volta che c'è la possibilità. Finito l'allenamento, magari faccio una passeggiata in centro, bevo qualcosa al bar e poi vado a casa: una vita molto tranquilla e serena”.

Leggi, guardi film, ascolti musica?

“ Si, ascolto molta musica,. Ma non ho un genere particolare che preferisco. Mi piace anche guardare film, giocare alla play station quando ho tempo. La mia ragazza è qui e viviamo assieme già da due anni, preferisco sempre la sua compagnia invece dello svago”.

Film preferito?

“Sarà una risposta scontata, ma è “Il gladiatore”. Mi è piaciuto “Quasi amici” che ho visto ultimamente...poi altri film adesso non mi vengono in mente....”.

E “La grande bellezza”, che parla di Roma, non lo hai ancora visto?

“Ho visto i primi 15 minuti, poi avevo un impegno e sono dovuto uscire. Mi stava piacendo, anche se era molto complicato, ma non l'ho ancora visto interamente per cui è impossibile dare un giudizio”.

Hai qualcosa tu da raccontare che ti preme far sapere ai tifosi?

“Volevo solo fare a loro un grande ringraziamento per come mi hanno accolto anche quest'anno a braccia aperte, una bella emozione e poi alla Società e tutti quelli che la compongono”.

Non è stato difficile da parte dei tifosi, visto quello che hai rappresentato l'anno scorso. Anche quest'anno tu e i nuovi innesti vi state rivelando determinanti per la ripresa. Quest'anno è tutto più difficile, vista anche la classifica corta. Dalla gara con il Cesena cosa ti aspetti?

“Sarà una bella trasferta: è una buona squadra, stanno facendo bene, hanno uno stadio “caldo, sicuramente non sarà facile, ma noi dobbiamo lottare sempre fino alla fine”.

Tu di chi dovrai occuparti a Cesena?

“Loro di esterni hanno D'Alessandro, con il quale ho giocato spesso, sia insieme che contro: anche lui è un ragazzo della Roma e sarà un avversario temibile. Non so se giocherà dalla mia parte o a destra, comunque hanno attaccanti tutti temibili. Io penso che giocherò a destra,dove gioco di solito, però non so ancora niente di quello che ha nella testa il Mister”.

Il Cesena è in un'ottima posizione. stando a quello che ha detto Bisoli all'andata anche lui si meravigliava di essere così in alto, visto i problemi economici che aveva la Società....

“Il calcio è veramente un'incognita. Anche noi sinceramente non siamo una squadra da quella classifica. Secondo me non siamo inferiori a nessuno: forse al Palermo e all'Empoli. Per il resto siamo a livello delle altre e tra le prime cinque/sei squadre possiamo stare benissimo. Purtroppo non è partita bene l'annata e adesso ci troviamo in questa situazione”.

Quando comincia a girare storta non va mai bene niente. Quest'anno, a parte con la Ternana e con il Lanciano in casa, ce la siamo sempre giocata con tutti, anche a Palermo. Secondo me con l'arrivo di Calori è mancato un po' di coraggio, che invece Aglietti sembra avere: se perdi 1 a 0 lui mette anche 4 punte e rischia. Che differenze ci sono dal tuo punto di vista tra i due allenatori?

“Calori l'ho conosciuto poco, ma quello che mi ha dimostrato è di essere un grande allenatore. Purtroppo non sempre si riesce ad entrare nei problemi di una squadra. E' una grandissima persona: purtroppo il calcio è così, non sempre gli allenatori riescono ad ottenere quello che si aspettano. Persino Mourinho, anche se adesso vince, ha passato dei periodi negativi. Sappiamo tutti quanto è difficile per gli allenatori, soprattutto in Italia per le pressioni che ci sono. Aglietti lo conosco dall'anno scorso e anche lui per me è un grande Mister”.

Forse è perché Calori era un difensore e curava più la fase difensiva rispetto ad Aglietti che invece era un attaccante....

“Mah, non so. Forse Calori ci lasciava più tranquilli, anche durante la settimana. Aglietti invece ci motiva di più, forse è questo”.

A proposito di Aglietti: l'altra sera (martedì 25 contro la Ternana) ho visto che ti ha ripreso un paio di volte...

“Si, com'era giusto, visto che avevo fatto uno sbaglio: purtroppo mi è scivolata la palla. Ho fatto un errore e giustamente me lo ha ribadito, ma sono cose che accadono....è normale che quando sei sotto pressione un allenatore dica cosa si debba fare in campo, soprattutto quando si sbaglia, per riuscire a rimediare all'errore”.

Oltre al calcio quali altri sport segui e ti piacciono?

“Altri sport: anche se non lo seguo molto, mi piace molto il pugilato. Mi piace molto praticarlo. Non combatto con nessuno, ma a casa ho un garage con un sacco e mi sfogo così, per scaricare le tensioni. Poi ho una grande passione per le auto sportive, mi piace molto e vorrei provare a fare qualche giro in pista. Purtroppo ho poco tempo e poi è anche pericoloso, quindi è meglio evitare, però mi piacerebbe molto. Magari quando smetterò di giocare a calcio mi metterò a correre in pista: è una passione che mi porto dentro da qualche tempo”.

Visto che sei felicemente fidanzato e in attesa di un erede evitiamo di parlare delle tifose che ti chiamano “l'angelo azzurro” per la maglia che indossi e per le tue chiome biondo-fluenti......

“No, guarda: come ti ho detto prima io sono uno molto tranquillo, per me la famiglia è la prima cosa vera: sono quattro anni che sto con la mia ragazza, felicemente”.

Insomma: è mejjo er vino de li Castelli che questa zozza società!!!!

“He, He, si, è proprio così!!! Io vi ringrazio: adesso vado nello spogliatoio a fare qualche esercizio”.

Siamo noi che ti ringraziamo e ti facciamo un grande in bocca al lupo per la tua carriera. Ciao, Alessandro.