Dalla sala stampa dopo NOVARA-CARPI (20.01)

22.01.2018 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-CARPI (20.01)
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo il lungo digiuno di vittorie casalinghe un soddisfatto Massimo De Salvo può finalmente commentare una bella e meritata vittoria.

“Sicuramente un risultato e una prestazione che ci fa bene da tutti i punti di vista, di classifica e di morale. Un ottimo primo tempo, giocato in modo aggressivo e penso che la vittoria sia più che legittima. Il vantaggio poteva essere anche più rassicurante e devo rivedere le immagini per capire perché ci hanno annullato il goal: per me è stata solo una papera del portiere, si vede che se sbaglia il portiere non vale !!! Non era facile fare risultato pieno dopo un lungo periodo senza vittorie e mentalmente questo aiuta moltissimo. Aiuta anche a ritrovare l’entusiasmo da parte del pubblico che, ad essere sincero, ci ha sempre dimostrato di essere vicino e di voler bene alla propria squadra e questa è una cosa bella. E’ altrettanto vero che in assenza di risultati le persone un po’ si ammosciano, è naturale, ma la vittoria di oggi e la buona prestazione sono sicuro che farà tornare la voglia di venire allo stadio e gioire.
Durante la sosta i ragazzi hanno lavorato bene per trovare quella mentalità adatta al campionato di Serie B: forse piacersi di meno, ma con maggiore concretezza. Questo non significa che non si possa provare a giocare bene, ma se al bel gioco non corrispondono i risultati bisogna avere l’intelligenza di cambiare qualcosa. Anche Ronaldo oggi ha giocato bene, dopo essere stato giustamente criticato per le precedenti prestazioni opache. Questo significa che anche quelli che sono più qualitativi che quantitativi, oggi hanno dato il loro contributo. Ho visto nel complesso una squadra molto aggressiva che ha reso molto difficile agli avversari giocare a calcio. Detto questo resta ancora molto lavoro da fare, ma da oggi credo siamo sulla buona strada.
Per quello che riguarda il mercato abbiamo già concluso un’operazione a centrocampo, con un giocatore dalle grandi capacità di inserimento e fisicità come Maracchi, che avevamo già cercato l’estate scorsa. Dobbiamo sicuramente completare la rosa con almeno un paio di innesti, ma sapete che io sono dell’idea di non prendere qualcuno tanto per prendere, ma che sia funzionale al nostro gioco. Correre all’acquisto a tutti costi ha poco senso e lo dimostrano i risultati di oggi: tutti quelli che hanno comprato di più oggi hanno perso. Siamo su due/tre giocatori importanti e proprio per questo le trattative sono molto complicate: vedremo nei prossimi giorni se riusciamo a sbloccarle. I tempi lunghi non dipendono tanto da noi, quanto nei tentennamenti da parte dei giocatori che aspettano di vedere se arrivano offerte dalla Serie A o da qualche compagine di Serie B più attrezzata per vincere. Anche la classifica con la quale ti presenti al mercato conta per indirizzare le scelte di alcuni giocatori: se sei terzo hai un appeal, se sei decimo ne hai un altro. Spero di riuscire a darvi qualche notizia interessante nei prossimi giorni.
Su Dickmann posso assicurare che non abbiamo ne’ la necessità, ne’ la voglia di venderlo. Detto questo se arriveranno offerte importanti per lui, non solo sul piano economico ma di prospettiva per la sua carriera, valuteremo il da farsi in base alla sua volontà: state tranquilli che per portarcelo via dovranno darci così tanti soldi che non sarà banale !!! Fino ad ora offerte concrete non ne sono arrivate, anche se è sotto osservazione da tante squadre. A differenza della cessione di Da Cruz per la quale tatticamente non cambiava niente, se dovesse uscire Dickmann cambierebbe molto, quindi dobbiamo avere il tempo per rimediare.
Riguardo al tema dell’elezione del Presidente della FGCI il mio pensiero è che non sia una questione di persone, bensì di visioni strategiche che al momento non vedo. Se non si cambia alla radice tutto il sistema il calcio non va da nessuna parte. I candidati sui quali c’è l’attenzione saranno in grado di farlo ? Me lo auguro. Memore di quanto è successo per la Serie B dove si diceva “facciamo”, “cambiamo”, “imponiamo” e poi tutto è rimasto come prima, io mi tiro fuori e lascio ad altri il piacere di prendere certe decisioni: il Novara si adeguerà alle decisioni della Lega di Serie B. Conosco personalmente Tommasi e Gravina e sono persone degne; Sibilia lo conosco meno, ma non ho motivo di dubitare della sua serietà e spero che chiunque venga eletto sia in grado di gestire una situazione complessa e complicata come la Federazione.
Vi ringrazio e vi auguro una buona serata.”

E’ il momento di ascoltare il tecnico del Carpi, Nicola Antonio Calabro. Molto stringate le sue dichiarazioni, forse deluso dalla prova sotto tono dei suoi.

“Siamo partiti abbastanza bene nella prima mezzora, anche se bisogna migliorare, concretizzare e mettere in difficoltà l’avversario. Nella parte finale del primo tempo ci siamo disuniti e ci siamo allungati. Il goal lo abbiamo subito a difesa schierata, ma l’azione andava gestita in maniera diversa. Alla fine si è complicata perché sapevamo che una volta in svantaggio sarebbe stata dura ribaltarla. Nel secondo tempo ci abbiamo provato con un po’ di confusione, anche cambiando modulo, ma non ci siamo riusciti.
Melchiorri è un giocatore importante e ha bisogno di giocare per entrare in condizione. Oggi era la prima partita dopo mesi e ha bisogno di tempo per entrare nei meccanismi di squadra.
Del mercato non parlo: mi aspetto che questa squadra si ritrovi. Voglio vedere la rabbia, normale che ci sia quando perdi, e tornare subito in campo per pensare alla prossima partita.”

Il microfono passa ad Eugenio Corini che accoglie vittoria e prestazione come una liberazione. Ecco cosa ci ha detto.

“Era importante vincere una partita che abbiamo sviluppato bene, giocato bene, nella quale potevamo andare al riposo con più di un goal di vantaggio e due buoni li avevamo anche fatti !!! Siamo stati bravi a portarla a casa nonostante, come in buona parte del campionato, siamo falcidiati in un singolo reparto. Oltre a Troest si è ammalato anche Del Fabbro, che speravamo di recuperare in extremis benché non si fosse quasi allenato, poi questa mattina abbiamo perso anche Casarini. Questo certifica lo spirito della squadra: quando è in difficoltà trova la voglia di lavorare unita e fare grandi cose. Oggi era fondamentale fare una prestazione di livello e portare a casa una vittoria che meritava il nostro gruppo di lavoro e i nostri tifosi, che da troppo tempo non vedevano il Novara vincere in casa. Siamo felici di aver regalato loro questa gioia. Parlate di squadra operaia, ma io non sono molto d’accordo: serve concretezza, ma anche qualità. Nel primo tempo abbiamo confezionato sei/sette occasioni facendo tre reti, ribadisco buone. Ci può anche stare un errore di valutazione da parte dell’arbitro, lo posso anche accettare. Ma nell’episodio della mia espulsione è difficile. C’è stato un fallo su Sansone nella nostra metà campo, applichi la regola del vantaggio, ma se il vantaggio non si concretizza devi fischiare il fallo. Invece prendono palla loro e arrivano indisturbati ai sedici metri: e se pareggiano ? Cosa vengo a raccontarvi ? Che c’erano tre goal buoni ? Con gli arbitri non siamo proprio fortunati: speriamo di esserlo nelle prossime partite.
E’ importante avere uno spirito battagliero e, come dico spesso ai miei ragazzi, quando vinci una battaglia vuol dire che dal punto di vista emotivo sei dentro la gara e tutte quelle cose che proviamo possono diventare qualitative. Bisogna fare i complimenti a Ronaldo: negli ultimi due mesi e mezzo ha fatto solo venti minuti subentrando a Pescara ed è stato molto bravo. Gli ho comunicato dopo pranzo che avrebbe giocato e la scelta è stata fatta perché si è sempre allenato in quel ruolo. In altre soluzioni tattiche ho fatto giocare Orlandi in quella posizione e oggi ho voluto dare continuità, dovendo già arretrare Calderoni come intermedio di difesa. Avevo anche pensato di giocare a quattro, ma avrei dovuto mettere centrale Golubovic che non lo ha quasi mai fatto. Ho quindi preferito mantenere quell’assetto tattico che conosciamo bene, con caratteristiche adeguate per contrapporci ai loro attaccanti, molto bravi ad attaccare la profondità. Anche Di Mariano, nonostante fosse reduce da una sindrome influenzale, ha fatto una buona ora di grande qualità. La sostituzione di Maniero è stata una mia scelta: deve avere una condizione che lo supporti per novantacinque minuti. Lui è generoso, ma quando fa uno strappo ci mette più tempo a recuperare di un altro. Io ho bisogno di gente che lavora, che lotta. Ha fatto una partita molto importante, ma voglio stimolarlo per far sì che il suo livello diventi superiore: non si può accontentare e da lui voglio tanto. Gli romperò le scatole anche togliendolo, perché gli faccio capire che voglio di più. Ci deve dare tanto, perché ha tanto da dare.
Trovare questa forza nei momenti di difficoltà può consentirci di fare un girone di ritorno di grande qualità. Non dimentichiamoci però di come abbiamo affrontato la prima parte di stagione, con defezioni importanti e lanciando tanti giovani, ai quali va data la possibilità di sbagliare vista l’età. Come ho già detto, dopo Venezia potevamo dare uno strappo importante: sarebbe bastato vincere due partite in casa e avremmo tutta un’altra classifica e oggi parleremmo diversamente. Non siamo stati bravi, quindi mea culpa. A Chiavari abbiamo buttato una partita che era da vincere, ma questo ci ha dato la possibilità di lavorare su alcuni aspetti negativi. Oggi abbiamo tracciato una strada che non dobbiamo assolutamente perdere in futuro. Grazie a tutti.”