Il punto sulla Serie C (di Luca Esposito)

12.06.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Esposito
Luca Esposito

Ancora pochi giorni e la serie B conoscerà il nome dell’ultima partecipante, quella che si aggiungerà a Como, Ternana e Perugia.

Anzitutto complimenti all’Albinoleffe. La formazione lombarda, desiderosa di tornare nel calcio che conta e di rivivere le emozioni targate Mondonico, ha disputato un playoff straordinario mandando a casa compagini più accreditate come Modena e Catanzaro prima di arrendersi all’Alessandria al termine di una gara, quella di ritorno, gagliarda e senza esclusioni di colpi. E’ vero che i piemontesi, sotto la guida di Longo, sono cresciuti molto e meritano la copertina di giornata, ma non è sbagliato rendere onore agli sconfitti: siamo certi che questa simpatica realtà saprà farsi valere anche in futuro, grazie ad una società che investe il giusto e che non fa mai il passo più lungo della gamba.

Dopo tante polemiche, invece, il Padova passa ad Avellino e conferma che, negli scontri diretti, la qualità e l’esperienza incidono tanto. Gli irpini, ben guidati da Braglia, sono andati già oltre ogni più rosea aspettativa tenendo testa a tutte le avversarie in un raggruppamento tosto come quello meridionale. La società biancorossa non ha lesinato sforzi economici sul mercato, anche a gennaio, anzi è già sorprendente che non sia riuscita a vincere direttamente pur a cospetto di un avversario di livello assoluto come il Perugia. Una boccata d’ossigeno per mister Mandorlini, allenatore un po’ in fase involutiva e che, dopo l’1-3 clamoroso col Renate che stava mettendo a repentaglio una qualificazione già certa, ha temuto l’eliminazione in virtù dell’1-1 dell’andata che poneva i campani in una condizione di vantaggio. Questa partita, però, passerà alla storia soprattutto per i cori e le frasi discriminatorie da parte di qualche personaggio per nulla accostabile alla tifoseria veneta. Siamo nel 2021 e sentir ancora parlare di “terroni e terremotati” fa storcere il naso. Ancor di più perché il giudice sportivo ha squalificato alcuni calciatori dell’Avellino per presunte espressioni blasfeme senza prendere provvedimenti durissimi per un fatto ben più grave e che ci indigna. Torniamo al discorso “due pesi e due misure”: possibile che vengano sanzionati i calciatori e i tifosi dell’Avellino ma nessuno abbia punito comportamenti del genere ? A rilevare l'infrazione il delegato della Procura Federale, presente a bordo campo: “perché i propri sostenitori, prima della gara e durante la stessa, intonavano cori offensivi verso tesserati della squadra avversaria”. Un'ammenda (1.500 euro) che stride, decisamente, beffardamente, rispetto alla mancata assunzione di ogni tipo di provvedimento in occasione di Padova – Avellino dello scorso 6 giugno. Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha stigmatizzato il clima infuocato, che ha caratterizzato la marcia di avvicinamento alla partita, per ciò che concerne le dichiarazioni, ma una riflessione e un'opinione anche in merito a questa evidente e inspiegabile disparità sarebbe opportuna. Dobbiamo sempre aspettare che un tesserato abbandoni il terreno di gioco per avere il coraggio di alzare la voce ?

In attesa di gustarci la finale, comunque, ci proiettiamo già al futuro e ad un mercato basato su scambi e valorizzazione dei giovani. Dopo il flop di Bari mister Auteri potrebbe ripartire da Pescara, in Puglia fatta per il ds Ciro Polito che, in settimana, è stato vittima di un incidente stradale per fortuna senza conseguenze. A lui un grosso in bocca a lupo affinché possa archiviare tutto come un episodio negativo: tutto è bene quel che finisce bene. Chiosa dedicata ad una riflessione. Ancora una volta le squadre del girone C non saranno protagoniste della finalissima, l’anno scorso l’eccezione in Reggiana-Bari. Questo conferma quanto l’assenza del pubblico, in un raggruppamento con piazze prestigiose e blasonate, stia facendo la differenza in negativo. Chissà come poteva cambiare la storia con un Partenio gremito da 15mila spettatori. La speranza è che presto si ritorni alla normalità e che il Covid smetta di rovinare uno sport che non può prescindere dalla sua gente. Senza tifosi non è sport, i calciatori ne risentono e continuare a sottovalutare l’importanza del fattore campo è un autogol incomprensibile.

Luca Esposito

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