Gravina, e Presidenza Federale fu ... (di Valeria Debbia)

29.10.2018 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
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Valeria Debbia
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Lunedì 22 ottobre, intorno alle 14.10, Gabriele Gravina viene proclamato presidente della FIGC con il 97,20% dei voti espressi. 

Subito le prime dichiarazioni da numero uno della Federazione:

"Voglio cambiare con voi la direzione del gioco del calcio. Dobbiamo far sì che ci sia, da parte di tutti, la massima collaborazione ed il massimo supporto. Noi risponderemo con i fatti, con i comportamenti e con il lavoro. Il progetto è ambizioso, servirà lavorare e anche saper sognare, saper progettare e saper credere. Io credo in ciò che ho scritto, andremo incontro alle esigenze del calcio italiano che non può più aspettare".

E la prima conferenza stampa con i primi obiettivi da porsi:

"Il primo atto ufficiale devono essere le licenze nazionali da varare e che non ci siano più zone grigie per iscrizione ai campionati. Di conseguenza avendo ridotto al minimo indispensabile le vertenze legate alle iscrizioni, dobbiamo mettere mano al codice di giustizia sportiva".

Una compattezza auspicata da Gravina che - a parole - sembra essere già un obiettivo raggiunto, viste le reazioni entusiastiche giunte da più parti, soprattutto - e inevitabilmente - dai suoi ex presidenti di Lega Pro.

Mercoledì 24 ottobre c'è però già da affrontare la prima vera sfida: il TAR del Lazio sospende la decisione del TFN in merito al format della Serie B a 19 squadre. In fretta e furia viene quindi convocato un summit a Roma, presenti lo stesso Gravina e i legali della Federcalcio, per decidere come agire e cosa fare dopo detta sentenza.

Il giorno dopo, giovedì 25 ottobre, altro tassello: la B che ricorre al Consiglio di Stato. A quel punto, appresa la notizia della impugnazione da parte della Lega di Serie B dei provvedimenti adottati dal TAR al Consiglio di Stato, l'intervento ufficiale di Gravina e la convocazione del Consiglio Federale:

“Chi pensa di riportare in capo a questa governance la responsabilità dell’attuale situazione sul format del campionato di Serie B, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, così come ben evidenziato dalle ordinanze del TAR del Lazio, ha sbagliato indirizzo. A tal proposito, ho deciso di convocare tempestivamente il Consiglio Federale (martedì 30 ottobre alle ore 11,00), unico organo statutariamente competente per decidere”.

In attesa del responso del Consiglio di Stato, poche ma significative parole per il numero della FIGC a margine del suo debutto al consiglio nazionale del Coni: “valutazione” e “decisione” i suoi due cardini.

Sabato, con l'ufficialità della sentenza del Consiglio di Stato che riporta la B a 19 il monito di Mauro Balata:

"Io credo che a questo punto il presidente Gravina, che è persona di grande cultura e che stimo, dovrà escludere dall'odg del prossimo Consiglio Federale il punto relativo all'ordinanza del Tar di mercoledì scorso perché è superato dalla decisione del Consiglio di Stato di oggi. Se le decisioni federali dovessero essere diverse da quelle espresse dai principi giuridici affermati anche oggi, le società associate subiranno ingenti danni di cui dovranno rispondere i responsabili".

E così ancora giorni infuocati aspettano Gravina.

Valeria Debbia