Caos Serie B: caso Frosinone-Palermo, Cesena (fallimento ?), Parma-Spezia (Ceravolo e Calaiò verso il deferimento)

20.06.2018 12:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Caos Serie B: caso Frosinone-Palermo, Cesena (fallimento ?), Parma-Spezia (Ceravolo e Calaiò verso il deferimento)

E' caos in Serie B.

 

Rigettato il Ricorso del Palermo sulla gara di ritorno della finale playoff contro il Frosinone

Il Giudice Sportivo avv. Emilio Battaglia, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell'A.I.A. Carlo Moretti, nel corso della riunione del 19 giugno 2018, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate in merito al Ricorso del Palermo sulla gara di ritorno della finale playoff contro il Frosinone:

"considerato, che:

con riferimento al deliberato lancio di palloni in campo durante le azioni di giuoco dei calciatori della U.S. Città di Palermo da parte di tesserati del Frosinone, fermo restando la censurabilità della condotta dei raccattapalle, del tesserato e dei sostenitori del Frosinone per come sopra rilevato, nel contempo, detta condotta non può essere sanzionata così come richiesto dalla Società reclamante dal momento che manca la benché minima connessione causa ed effetto tra le condotte denunciate e l’asserito irregolare svolgimento della gara, trattandosi di fatti che, sia pure avvenuti in un contesto di un’azione di attacco del Palermo, non è possibile ricondurre ad una chiara possibilità di segnatura, [...] per come emerge dal supplemento richiesto all’Arbitro da questo Giudice e inviato via e-mail in data odierna alle ore 15.39 “in occasione del primo lancio di tre palloni all’interno del terreno di gioco, non appena ho ricevuto via auricolare la segnalazione dei miei assistenti, ho provveduto ad interrompere l’azione con il pallone in possesso del Palermo in prossimità della linea laterale occupata dall’assistente arbitrale n. 2 a circa 20 metri dal centrocampo. Riprendevo pertanto il gioco da tale punto. In merito al successivo lancio di un altro pallone dal settore occupato dai tifosi del Frosinone, preciso che non ho provveduto ad interrompere il gioco in quanto lo stesso giungeva in una zona centrale del campo senza creare interferenza con lo sviluppo dell’azione di attacco del Palermo che si concludeva con la fuoriuscita del pallone dalla linea di porta avversaria.”;

- con riferimento all’invasione di campo da parte dei tifosi della squadra ospitante e alla mancata conclusione della gara, dall’esame della documentazione acquisita emerge che l’invasione dei tifosi è avvenuta a gara conclusa, per come attestato e refertato dallo stesso direttore di gara, il quale, nel proprio supplemento di rapporto, ha evidenziato che: “al termine della gara dopo il triplice fischio io e i componenti della mia sistina venivamo costretti a raggiungere di corsa gli spogliatoi in quanto si riversavano all’interno del terreno di gioco centinaia di tifosi locali, i quali erano intenti a festeggiare”;

− considerato, pertanto, che i fatti accaduti nel corso della gara non configurano violazioni tali da determinare la perdita della gara per 0-3, la non omologazione e/o l’annullamento del risultato e/o la ripetizione della gara,

P.Q.M.

rigetta il reclamo della Soc. Palermo. Dispone addebitarsi la tassa di reclamo".

Di seguito, invece, il provvedimento poi effettivamente adottato dal giudice sportivo, multa e squalifica del campo per due giornate:

"Il Giudice Sportivo,

premesso che dall’esame del referto arbitrale e dal rapporto dei collaboratori delle Procura Federale quanto accaduto nel corso ed al termine della gara si può sintetizzare nei seguenti termini.

I sostenitori della Società Frosinone hanno lanciato reiteratamente, nel corso della partita, numerosi oggetti sul terreno di giuoco, alcuni dei quali colpivano un Arbitro addizionale e nello specifico ad una gamba ed alla schiena, causandogli momentaneo dolore, al 43° del primo tempo; ad un braccio ed una gamba nel corso secondo tempo; successivamente per ben due volte, di cui la prima al 47° del secondo tempo, sul terreno di giuoco, alcuni palloni, consegnati in precedenza dai raccattapalle della Società Frosinone, nell'evidente tentativo di interrompere le azioni offensive della squadra avversaria costringendo l’Arbitro a sospendere la gara; infine, sempre i sostenitori della società Frosinone, al termine della gara, hanno invaso il terreno di giuoco costringendo gli Ufficiali di gara ed i calciatori a raggiungere velocemente il tunnel che adduce agli spogliatoi, durante tale circostanza sono stati rivolte espressioni gravemente insultanti ad un Arbitro addizionale, oltre al fatto che alcuni sostenitori sono riusciti a raggiungere gli spogliatoi, provocando ulteriori momenti di tensione, a causa del mancato presidio di tale zona da parte degli steward.. Del comportamento violento ed ingiurioso dei propri sostenitori e del comportamento sleale e antisportivo commesso dai raccattapalle la Società Frosinone è oggettivamente responsabile ex artt. 1bis, 12 e 14 CGS. Visti gli artt. 4, 12, 14, 18.1 lett. b) e d) CGS;

PQM

delibera di sanzionare la Soc. Frosinone con l’ammenda di € 25.000,00 e con l’obbligo di disputare due gare con lo stadio “Benito Stirpe” privo di spettatori".

Matteo Pagano

 

Cesena, fallimento vicino

Futuro che si preannuncia buio per il Cesena. L'Agenzia delle Entrate ha infatti bocciato su tutta la linea il piano di risanamento del club. Il documento era indispensabile per cercare di iscriversi al prossimo campionato di B dopo la salvezza ottenuta sul campo.

Si va verso il fallimento, con i libri in tribunale. Il patron Giorgio Lugaresi ha inviato una lunga lettera drammatica dove si è detto disperato per dipendenti e collaboratori che perderanno il lavoro. Elenca i pochissimi imprenditori che lo hanno aiutato e tutti quelli che non l'hanno fatto.

È deluso infine dal sindaco e lancia accuse a chi ha preso la decisione che rischia di portare il Cesena al fallimento dopo settantotto anni di storia. 

Francesco Beccia

 

Parma - Spezia: è caos

"Galeotto fu quel messaggio": questa la frase che meglio rappresenta la vicenda che sta interessando il Parma in questi giorni. In particolare si fa riferimento a due messaggi Whatsapp partiti dai cellulari di Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò e diretti ad Alberto Masi e Filippo De Col, calciatori dello Spezia, con i quali i due calciatori emiliani chiedevano agli spezzini di "scansarsi" nel match che li avrebbe visti avversari di lì a pochi giorni.

La Procura Federale potrebbe non archiviare la denuncia dei due calciatori dello Spezia e quindi procedere contro Calaiò e Ceravolo oltre che contro il Parma, per responsabilità oggettiva, aprendo di fatto a scenari incredibili per la prossima serie A e la prossima Serie B.

Squalifiche per Ceravolo e Calaiò a parte, che potrebbero comunque essere molto consistenti visti i reati che potrebbero essere contestati (slealtà sportiva (art. 1 bis del codice) o tentato illecito sportivo (art. 7)), il Parma rischia seriamente la promozione in Serie A. In ambedue i casi, infatti, la "punizione" minima per il club è una penalizzazione che andrebbe da 4 a 6 punti nel caso più lieve e da 6 a 9 nel caso più grave. Bisognerà poi vedere se tale penalizzazione sarà da scontare nel campionato appena concluso o nel prossimo. 

Proprio quest'ultimo è l'interrogativo più grande: nel caso in cui la penalizzazione del Parma dovesse essere scontata nella classifica di quest'anno allora gli emiliani, che hanno terminato il campionato alla pari con il Frosinone e con un solo punto di vantaggio sul Palermo, potrebbero veder sfumare la serie A appena conquistata a favore dei rosanero sconfitti dai laziali nei play-off.

Maurizio Morante