La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 23.09 (NOVARA-AVELLINO)

24.09.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 23.09 (NOVARA-AVELLINO)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Novara incassa la seconda sconfitta consecutiva: la seconda anche al Piola, la quarta su sei incontri disputati. Ma, se nelle prime due gare si poteva imprecare alla sfortuna, quella di oggi è assolutamente meritata. I lupi dell’Irpinia, al primo successo in terra novarese, trovano il vantaggio, anch’essi come le altre squadre che li hanno preceduti, nei primi minuti di gioco; il raddoppio arriva poco prima della mezz’ora con un doppio fuorigioco non rilevato dalla terna arbitrale e, saggiamente, arretrano di molto il loro campo d’azione chiudendo tutti gli spazi, trincerandosi dietro la linea della palla in fase di non possesso.
Azzurri imprecisi e inconcludenti sotto porta faticano ancora una volta a trovare la via della rete, che arriva a tempo ormai agli sgoccioli, in inferiorità numerica per l’espulsione fulminea di Da Cruz (era entrato da sei minuti), troppo tardi per riaprire la partita.
Prima presenza dal primo minuto per Maniero e primo goal della stagione: è la nota positiva che fa ben sperare nel prossimo futuro.
Eugenio Corini non rinuncia al suo schema preferito; il 4-3-3, tenendo in panchina Da Cruz e Macheda. Al loro posto giocano dal fischio d’inizio Maniero e Chajia. Questa quindi la formazione iniziale: Montipò; Golubovic, Troest, Chiosa, Calderoni; Moscati, Ronaldo, Sciaudone; Chajia, Maniero, Di Mariano.
Contrariamente alle aspettative Walter Alfredo Novellino opta per il 4-4-2: fra i pali c’è Radu: linea dei difensori composta da Ngawa, Kresic, Migliorini e Rizzato; in mezzo al campo Paghera e Di Tacchio, sugli esterni Laverone e Molina; Asencio affianca Ardemagni in avanti.
Il palermitano Francesco Paolo Saia è il designato per la direzione dell’incontro.

Pronti via e gli irpini cercano subito di imporre il loro gioco. Asencio apre a destra per Laverone che effettua un tiro-cross insidioso, con Troest che chiude su Ardemagni e rinvia. E’ passato meno di un minuto.
Malinteso fra Di Mariano e Sciaudone allo 8° in azione di rimessa con Laverone che intercetta, scende di qualche metro e calcia verso la porta, ma senza inquadrarla.
Al 10° Golubovic va al cross sul secondo palo dove Sciaudone appoggia goffamente di piatto fra le braccia di Radu.
Arriva il primo cartellino giallo che la dice tutta sulle difficoltà del Novara di amministrare il possesso palla. Ronaldo sbaglia un facile appoggio e Moscati è costretto al fallo per fermare Laverone in ripartenza veloce.
Trascorre un giro di cronometro e Paghera pareggia il conto delle ammonizioni, stendendo Di Mariano in fuga a sinistra.
Un’altra palla persa da Ronaldo al 13° sulla trequarti ospite dà il via all’azione del vantaggio dell’Avellino. Recuperata palla Di Tacchio apre per Molina a sinistra, il quale controlla ed effettua un traversone a uscire verso il centro area: Ardemagni stoppa con il corpo portandosi avanti la sfera e supera Montipò con un tocco sotto anticipandone l’uscita.
Gli azzurri cercano di reagire, ma i bianco verdi controllano bene ogni zona del campo.
Al 23° Maniero subisce un intervento falloso da parte di Di Tacchio al limite dell’area. Alla battuta si presenta Ronaldo, Radu vola e alza oltre la traversa. Sul tiro dalla bandierina Maniero cerca la conclusione in acrobazia indirizzando male.
Maniero controlla con il petto un lancio verticale di Ronaldo al 27° e serve Chajia: controllo per portarsi la sfera sul mancino e rasoterra a lato alla sinistra della porta.
Radu anticipa Di Mariano lanciato in area da Sciaudone al 29°, poi esce dall’area per evitare la rimessa laterale. Nel tentativo di rinviare colpisce Sciaudone con la palla che torna a Di Mariano, il quale cerca la porta sguarnita da quaranta metri senza inquadrarne lo specchio.
Il raddoppio dei campani arriva al 29°. Sciaudone entra duro su Di Tacchio a centrocampo. La punizione, calciata larga da Paghera è allontanata da Chiosa, ma la palla termina sui piedi di Ngawa che la alza a campanile: Asencio rientra dal fuorigioco (senza che il guardalinee batta ciglio) e la prolunga di testa per Ardemagni (anch’egli in off side, unitamente a Kresic rimasto in posizione avanzata) e il centravanti, completamente solo a centro area, infila ancora Montipò. Ben tre uomini in posizione irregolare non bastano a Saia e ai suoi collaboratori per annullare la rete!!!
Al 32° Maniero cerca di intervenire su un lancio in verticale di Moscati, ma viene affondato in sandwich da Kresic e Migliorini al limite dell’area. Ancora Ronaldo alla battuta che termina alta.
Intanto Corini ordina agli esterni alti di invertire le posizioni: Chajia a sinistra, Di Mariano a destra.
Non succede più nulla fino al riposo, compreso il minuto di recupero concesso dall’arbitro.

Corini opera il primo cambio ad inizio ripresa: entra Macheda, esce Di Mariano.
Al 7° Molina atterra Golubovic vicino alla linea dell’out. La punizione di Ronaldo trova la testa di Maniero appostato sul secondo palo, ma la zuccata, in precaria coordinazione, termina fra le braccia di Radu.
Primo cambio anche per Novellino: richiama in panchina Paghera e lo sostituisce con D’Angelo (11°).
Al 12° Ardemagni, nel tentativo di liberarsi. Commette fallo su Ronaldo. Novellino non è d’accordo, protesta e viene allontanato dalla panchina.
Ancora un tentativo abortito di Sciaudone all’interno dell’area ben servito da Troest al 14°: il tiro è mezzo svirgolato e Radu non ha difficoltà a bloccare.
Al quarto d’ora altro cambio nel Novara: fuori Ronaldo, dentro Da Cruz.
Viene ammonito anche Sciaudone al 19° per un fallo su Di Tacchio.
Due minuti dopo termina la brevissima partita di Da Cruz. Nel rincorrere la palla da lui stesso alzata spinge vistosamente da dietro Ngawa: al fischio dell’arbitro calcia lontano la sfera e viene ammonito. Manda a quel paese il direttore di gara con un gestaccio e il rosso è inevitabile, lasciando i compagni in dieci a rincorrere un risultato doppiamente negativo.
Gli avellinesi sentono la vittoria in tasca e fanno di tutto per spezzettare il gioco. Al 25° Laverone commette fallo su Calderoni, ostacola la ripresa del gioco e viene sanzionato con il giallo.
Poco dopo la mezzora l’Avellino riparte velocemente sugli esiti di una punizione dal fondo dell’attacco in favore del Novara, con Chajia che non trova la deviazione vincente. Kurtic porta palla dalla sua area fino alla metà campo, aspetta la sovrapposizione di Molina e lo serve sulla corsa: l’esterno avanza fin dentro l’area e appena sente il contatto di Golubovic si lasci a cadere. Saia non abbocca e gli mostra il cartellino giallo per simulazione.
Al 33° Lasik rileva Laverone.
Ancora un azione in contropiede degli ospiti conclusa con un brivido per gli azzurri. Molina lancia Ardemagni con un tocco di esterno destro lungo la linea dell’out sinistro. Il centravanti salta Troest in dribbling e ritorna da Molina che serve un filtrante preciso ad Asencio: Montipò gli esce incontro e respinge. Sulla palla si avventa Ardemagni che, a porta vuota, colpisce il palo esterno (34°).
Ultimo scampolo di partita per Castaldo che al 36° rileva Ardemagni; contemporaneamente Sansone prende il posto di Chajia.
Al 44° Maniero accorcia le distanze. L’azione si sviluppa da un calcio di punizione dalla metà campo conquistata dallo stesso Maniero, spinto alle spalle da Kresic. Moscati si incarica della battuta, disegnando uno spiovente in area, respinto di testa da Migliorini: Golubovic la rimette dentro di prima intenzione, Maniero si tuffa in avanti e, di testa, manda alle spalle di Radu.
Vengono concessi sei minuti di recupero. Appena iniziato l’extra time Lasik ostacola la rimessa laterale di Golubovic ed è l’ultimo ammonito dell’incontro.
Per tutto il tempo rimanente gli irpini tengono lontano il pallone dalla loro area conquistando falli a ripetizione. Impietosi arrivano i tre fischi a decretare la fine della partita.

Dopo le buone impressioni suscitate nei primi sfortunati confronti, abbiamo assistito ad una involuzione anche nel gioco, poca precisione e troppa lentezza nella costruzione, poca sana cattiveria nei contrasti. Molti errori anche sulle semplici rimesse laterali denotano un’insicurezza preoccupante.
C’è molto da lavorare per Corini e i suoi collaboratori, non solo sui movimenti, ma anche nelle teste dei ragazzi. Superata questa impasse troveremo un Novara all’altezza della situazione. Tutti ci speriamo.
Più che un grido di incoraggiamento oggi mi sento di terminare con un grido che sia da sprone, anche se le parole sono le stesse di sempre: FORZA NOVARA !!!