La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 22.10 (NOVARA-AVELLINO)

23.10.2016 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 22.10 (NOVARA-AVELLINO)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il fattore Piola ancora una volta non tradisce, consegnando al Novara tre punti preziosissimi per lasciarsi alle spalle il penultimo posto di una classifica traballante.
C’era un’aria tesa sulle gradinate: il solito muro di supertifosi alle spalle della porta sotto la nord scende in sciopero, tenendo arrotolate le bandiere e disertando i posti preferiti, salvo rioccuparli a metà primo tempo per esternare tutta la propria delusione per l’andamento della stagione. Ce n’è per tutti.
Dalla parte opposta invece, un nutrito numero di aficionados irpini, non smette un secondo di incitare i suoi, nonostante la situazione deficitaria di punti sia praticamente identica: solo un pareggio e un punto in più.
Si affrontano quindi due compagini che hanno l’affanno di non perdere per non vedersi complicare maggiormente la situazione e a farne le spese è soprattutto lo spettacolo.
Roberto Boscaglia, che forse ha raccolto le critiche di immobilismo tattico piovutogli addosso dopo il derby, cambia per due volte modulo in corso d’opera, per adeguarsi saggiamente alle esigenze del match.
La formazione di partenza è schierata con l’ormai consueto 4-3-1-2: l’unica novità è rappresentata da Bajde al centro dell’attacco al posto di Galabinov. Questi gli undici scesi in campo: Da Costa; Dickmann, Troest, Scognamiglio, Calderoni; Faragò, Viola, Casarini; Adorjan; Sansone e, appunto, Bajde.
Nonostante le assenze importanti (sono al palo Jidayi, Gavazzi, Ardemagni e Mokulu), Mimmo Toscano non rinuncia al 4-3-3, anche se solo sulla carta: per tutto il primo tempo ci sono costantemente nove uomini dietro la linea della palla, con il solo Camarà a rimanere alto, anche perché la palla la tiene quasi sempre il Novara.
Questi gli uomini a cui si affida l’ex tecnico novarese: Frattali fra i pali; Djimsiti e Perrotta difensori centrali, coadiuvati dai terzini Gonzalez e Asmah; la mediana è composta, da destra a sinistra, da D’Angelo, Paghera e Lasik; le ali sono Belloni e Soumare, la punta centrale Camarà.
Il palermitano Rosario Abisso è il designato per la direzione di gara.

La prima nota del mio taccuino segna il minuto 8°, ma è solo la prima ammonizione: la prende Paghera per un’entrata fallosa e in ritardo sul ginocchio di Viola.
Sulle conseguenze della relativa punizione arriva anche la prima palla goal. Dopo uno scambio Troest- Scognamiglio, questi avanza di qualche metro e serve centralmente Bajde, il quale apre di prima per Calderoni e penetra in area. Il traversone del terzino cerca Faragò sul versante opposto il cui tentativo di tiro si trasforma in un assist per lo stesso Bajde posizionato a centro area: il piattone sinistro dell’attaccante sorvola la traversa.
Al 10° Dickmann va in percussione centrale e viene affossato da Paghera ai 25 metri. La punizione, calciata da Sansone, termina alta.
Si affacciano in avanti i biancoverdi. Al quarto d’ora usufruiscono di un calcio d’angolo. Camarà calcia sul primo palo, Faragò respinge, riprende Paghera che calcia di prima intenzione con Sansone che gli devia il tiro con la testa ancora in corner.
Un minuto dopo Viola raccoglie un rinvio di D’Angelo su un cross di Dickmann, supera con un sombrero Belloni e in sforbiciata la rimette in mezzo: Adorjan prolunga di testa, Frattali neutralizza in presa alta.
Al 22° Faragò riceve sull’out destro il lancio di Scognamiglio e serve per l’accorrente Dickmann, che si aggiusta la palla e calcia con il mancino verso l’angolino alla sinistra di Frattali il quale si distende in tuffo e blocca a terra.
Casarini intercetta un rilancio di Asmah e serve prontamente Adorjan, il cui tiro si perde oltre il fondo (24°).
Al 31° Dickmann effettua un cross dalla destra sul quale Adorjan, in tuffo di testa, non trova la porta difesa da Frattali.
Passano un paio di minuti e, grazie ad un tentativo dalla distanza di Casarini, il Novara ottiene il suo primo tiro dalla bandierina per la deviazione di D’Angelo. Batte lo stesso Casarini, Adorjan prolunga, Troest non trova la deviazione, ma la sfera si impenna, consentendo a Scognamiglio di intervenire di testa quasi a colpo sicuro: Frattali vola e mette di nuovo in calcio d’angolo.
Opportunità di contropiede per l’Avellino al 37°, con Soumare che cerca il servizio in profondità per Belloni anticipato da Adorjan in scivolata che mette in calcio d’angolo.
Si arriva alla fine del tempo: si giocherà un minuto oltre il tempo regolamentare.
Proprio nel recupero Troest commette fallo su Soumare e viene ammonito. Gli irpini non sfruttano il relativo calcio piazzato con Belloni che cerca di servire i compagni all’interno dell’area, ma sbroglia tutto Calderoni. Arriva il riposo.

Il secondo tempo si apre con la prima sostituzione per Boscaglia e relativo cambio tattico. Adorjan viene sostituito da Di Martino che si posiziona largo a sinistra. Sansone alle spalle di Bajde, Faragò largo a destra: si ripropone il 4-2-3-1 e, come vedremo, darà i suoi frutti.
Il Novara ricomincia macinando gioco.
Al 2° Scognamiglio crossa dalla trequarti per Faragò che anticipa Asmah e colpisce di testa in tuffo, ma troppo centralmente, Frattali blocca. Ci prova Sansone dalla distanza al 6° senza impensierire l’estremo difensore. Ancora Di Mariano due minuti dopo, che riceve largo da Viola, si accentra e conclude alto, ignorando lo stesso Viola libero qualche metro più indietro, ma in posizione più favorevole. Viola al 9° fa le prove per la rete calciando dal limite, ma troppo centrale.
Il vantaggio arriva al 12°. Un tiro di Casarini viene ribattuto da Perrotta. La palla arriva a Di Mariano che serve Viola in posizione centrale: il regista si aggiusta la sfera e infila l’angolino alla destra di Frattali, complice una leggera deviazione con la testa di Djimsiti.   
Dopo l’esultanza l’autore del vantaggio chiede l’incitamento del pubblico.
Al 14° Toscano corre ai ripari: richiama in panchina Paghera e getta nella mischia Castaldo. Una punta per un centrocampista e trazione anteriore per gli irpini, con un 4-2-4.
Bajde conquista una punizione sulla destra al 17°. Sulla palla c’è Sansone che tocca all’indietro per Viola, il quale effettua un traversone di prima intenzione per Scognamiglio. Il difensore la rimette a centro area dove Faragò calcia in mezza rovesciata in mezzo a tre difensori avellinesi: la palla arriva fra le braccia di Frattali.
Al 21° secondo cambio per Toscano: Verde rileva Camarà. Il neoentrato si rende subito pericoloso calciando una punizione velenosa per fallo di mano di Faragò dal versante sinistro. Scognamiglio sporca la traiettoria impedendo a Castaldo di intervenire. Calcio d’angolo.
Al 27° Soumare lancia Verde dalla propria metà campo. Il fantasista scuola Roma aggancia in area, salta Scognamiglio con un colpo di tacco e calcia verso la porta azzurra, dove Da Costa non si fa sorprendere bloccando in due tempi.
Terza sostituzione per i lupi: esce Soumare, entra Bidaoui.
Al 31° Di Mariano va al cross lungo per Faragò: il talento novarese ci crede fino in fondo, colpisce di testa e la sfera si deposita sulla parte alte della rete.
Temendo un’altra beffa Boscaglia si copre, mandando in campo l’esordiente Romagna e richiamando in panchina Sansone al 34°. Difesa a tre con i due terzini pronti a retrocedere in fase di non possesso, vale a dire 3-5-2 adattabile in 5-3-2. Mossa assolutamente condivisibile: troppo preziosi questi tre punti!!!
Dopo due errori di controllo Boscaglia capisce che Bajde è sfinito, così lo avvicenda con Lukanovic. E’ il 43°.
Quasi allo scadere c’è un batti e ribatti a centrocampo. Alla fine la spunta Viola che avanza fino al limite dell’area e scaglia un fendente con il mancino sul quale Frattali interviene in tuffo e para in due tempi.
I minuti di recupero concessi dall’arbitro sono tre.
C’è tempo per l’ultimo brivido al 47°: fallo laterale in zone di attacco per l’Avellino. Palla a Belloni che salta Calderoni e va al cross trovando D’Angelo che passa davanti a Faragò e colpisce di testa senza inquadrare il bersaglio.
Ancora qualche timida scaramuccia e arriva il triplice fischio del signor Abisso.

Tre punti che valgono doppio e che consentono un balzo importante in classifica: raggiunta la Salernitana e lasciati alle spalle l’Ascoli, nonostante la vittoria esterna sul Cittadella, poi Cesena, Vicenza, Latina, Ternana, Avellino e Trapani.
Dopo il vantaggio gli azzurri sono apparsi rigenerati e anche il pubblico ha ricominciato timidamente a incitare.
Nella speranza che non sia un altro fuoco di paglia, occorre approfittare del turno infra settimanale di martedì con il Bari, ancora sull’amico Piola. Non ci saranno i supplementari, ma una rete di Galabinov nel recupero sarebbe la classica ciliegina sulla torta!!! FORZA NOVARA!!!