Dalla sala stampa dopo NOVARA - PERUGIA (21.04)

23.04.2017 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA - PERUGIA (21.04)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ormai da alcuni anni ho la possibilità di assistere alle conferenze stampa post gara e mai mi era capitato di trovare un Massimo De Salvo così arrabbiato, con tutte le ragioni. Come già sottolineato nella cronaca la vittoria del Perugia si è concretizzata grazie agli innumerevoli scippi perpetrati da una terna arbitrale della quale non posso sostenere la cattiva fede, ma di non essere all'altezza di dirigere un incontro di questa importanza certamente sì.

“Cosa volete che vi dica, che ci hanno rubato la partita ? Dal punto di vista tecnico non dovevamo assolutamente perderla: se c'era una squadra che meritava era sicuramente la nostra. Gli arbitri non erano per niente in giornata: hanno annullato un goal regolare, ci hanno negato un rigore, hanno fischiato fuorigioco e falli inesistenti, tutto come testimoniato dalle immagini televisive. Più che per il rigore negato mi dispiace maggiormente per il goal non dato, perché quando è successo avrebbe sicuramente cambiato la partita.
Il clima non è stato certo dei migliori da questo punto di vista. Probabilmente, visto che vogliamo fare i play off, qualcuno di quelli più avanti li devono spingere, non lo so, comincio ad avere dei dubbi e delle perplessità. Nelle ultime cinque partite ci hanno dato quattro rigori contro e ci hanno annullato due goal. Quello che è certo è che oggi il comportamento non è stato ideale. Io ho rispetto per tutti, ma anche qualcuno della panchina avversaria in certe situazioni si dovrebbe comportare da professionista: vedere certe scene da chi vorrebbe allenare in Serie A, comincia ad innervosirmi, ma questo lo chiarirò nelle sedi opportune.
Detto questo io ho un ottimo rapporto con il Perugia, che ha giocato la sua partita: se non ci danno un rigore mica è colpa della squadra. Però c'è modo e modo di gestire certe situazioni, magari con un po' di signorilità. All'andata Bucchi si era lamentato per come abbiamo giocato noi, maleducato e offensivo nei confronti della nostra Società, dell'allenatore, dei giocatori e anche oggi probabilmente aveva qualcosa da dire. Glielo dirò in separata sede, guardandolo in faccia, da uomo a uomo, come sono abituato a fare. Mi è sembrato strano che la Procura Federale, sempre pronta a diffidare se Lotito dice qualcosa di Marotta, ad altri lascia dire di tutto.
Chi fa il dirigente deve guardare anche queste cose: guardo i miei e tiro loro le orecchie quando non si comportano nel modo dovuto, così guardo quello degli altri. Dopo una partita finita in polemica in quel modo, problematica per queste questioni, l'esultanza finale e il comportamento non sono stati da persone serie. Chi riveste un ruolo importante come quello del dirigente deve capire la situazione e moderare l'atteggiamento. Mio figlio, che ha dodici anni, in certe situazioni festeggia in modo più ordinato.
Rimane solo un grande amaro in bocca, perché perdere così, grazie agli errori altrui, lascia solo un grande dispiacere, ma comunque mi sono complimentato con i ragazzi per come hanno interpretato la partita e per le opportunità che hanno creato. Dopo la rabbia iniziale dobbiamo convincerci che anche questo fa parte del gioco e possiamo solo accettarlo, ma da ora in avanti mi auguro mandino degli arbitri capaci di gestire certe situazioni. L'obbiettivo play off non è perso, ma sicuramente si è allontanato e non grazie ad un avversario che ha meritato di vincere, bensì da un arbitraggio che ci ha letteralmente scippato la gara. Già ci sarebbe stato stretto il pareggio, ma era lì, già fatto: evidentemente qualcuno ha deciso che non doveva andare in questo modo. Il Perugia ci ha messo in difficoltà per non più di dieci minuti, durante i quali ha trovato il goal. Non vuole essere una critica per una signora squadra, che occupa una posizione importante in classifica, piuttosto per sottolineare l'ottima prova del Novara, all'altezza dei suoi avversari.
Anche le perdite di tempo eccessive dopo il vantaggio non mi sento di condannarle, sono cose che fanno tutti e le facciamo anche noi: capisco che lo stadio rumoreggi, ma quando serve tutte le squadre si adeguano, chi più chi meno.
Vorrei tranquillizzare i giornalisti di Perugia: non sono sempre così arrabbiato !!!!”

 

All'arrivo in sala stampa di Christian Bucchi i colleghi di Perugia gli riferiscono delle parole di fuoco del Presidente: lui sembra cadere dalle nuvole, ma noi ci ricordiamo perfettamente delle sue dichiarazioni al veleno e a muso duro dopo la gara dell'andata.

“Io dopo la partita di Perugia ho detto solo che era stata eccessivamente spezzettata da parte del Novara, impostato troppo sulla difensiva. Mi dispiace che il Presidente abbia detto queste cose, ma si tratta di sei mesi fa. Oggi non ho detto una parola. Credo ci sia stato un battibecco fra l'allenatore in seconda del Novara e Guberti e al mio arrivo ho detto a Filippi, visto che lui ed io siamo persone mature, avremmo dovuto dare il buon esempio, quando si vince e quando si perde. Quando ho perso anche immeritatamente non ho mai fatto polemiche e ho sempre stretto la mano all'allenatore avversario.
Parlando della partita di oggi, sono contento del risultato. Giusto o non giusto credo che in questa fase del campionato conti poco: contano maggiormente gli episodi e siamo stati bravi e gagliardi a portarli dalla nostra parte. Con il Pisa abbiamo subito il pareggio allo scadere, con l'Ascoli meritavamo di vincere e abbiamo pareggiato.
Oggi affrontavamo una squadra in salute, reduce da una vittoria meritata su un campo difficile come quello di Frosinone, e su un campo sintetico difficile per chi ci gioca una volta all'anno. Per contro noi venivamo da un periodo non brillantissimo e i miei uomini credo abbiano dato una grande risposta: un altro passo avanti verso i play off, dove ci giocheremo qualcosa di importante.
Oggi abbiamo patito le assenze di Volta e di Di Carmine, molto probabilmente saranno al palo anche martedì prossimo”.

 

Delusissimo Roberto Boscaglia, anch'egli arrabbiato per i torti subiti.

“C'è poco da commentare: faccio fatica a fare una disamina della partita, per come è andata, aldilà del risultato. Il pareggio ci avrebbe lasciato ben più dell'amaro in bocca e addirittura la perdiamo, senza mai subire un loro tiro in porta, mentre noi abbiamo avuto almeno cinque occasioni nitide, un goal regolare annullato, un rigore clamoroso. La squadra non ha concesso nulla ad un avversario venuto qui solo per portare via un punto: mi ricordo solo una parata in uscita di Montipò e un tiro di Terrani negli ultimi dieci minuti e questo rende ancora più difficile analizzare la partita.
L'atteggiamento difensivo era chiaro fin dall'inizio visto che si sono disposti a tre dietro adottando il 3-4-1-2. E' una squadra che ha sempre palleggiato molto, oggi invece hanno proprio rinunciato a giocare, facendo molta melina, perdite di tempo incredibili, tantissime manfrine con giocatori a terra continuamente. Mi ha ricordato partite di altri tempi, quando allenavo i dilettanti e il tempo effettivo delle gare era al massimo ventitre minuti!!!
Noi non stiamo pensando eccessivamente ai play off, ma di vincere la prossima partita, come ci abbiamo provato oggi con tutte le nostre forze, poi tireremo le somme il 19 maggio. Non possiamo perdere energie pensando di fare scalette, questa la vinciamo, l'altra la pareggiamo: dobbiamo giocare partita dopo partita. Oggi abbiamo messo sotto una squadra che, a detta di tantissimi addetti ai lavori, è una di quelle che gioca meglio. Il loro gioco brillante e spumeggiante oggi si è visto poco, li abbiamo annichiliti sotto tutti i punti di vista: fisico-atletico, tecnico-tattico, non permettendo giocate importanti, poi avete visto tutti com'è finita la partita. Se poi ci si mettono gli errori arbitrali, che ci stanno, ma ultimamente sono solo a nostro sfavore, sperando che questi siano gli ultimi. Mi sono lamentato con l'arbitro anche perché i difensori saltavano sempre con i gomiti alti in faccia: Monaco lo ha fatto almeno cinque volte e in più era sempre a terra, e Irrati gli ha consentito di fare ciò che voleva. Per questo quando loro hanno messo fuori la palla ho preteso dai miei che non venisse restituita. Sapevamo che non era un infortunio serio, tant'è vero che dopo un minuto è rientrato e ha giocato fino alla fine, nonostante avesse dichiarato di avere un disturbo al flessore: è chiaro che era una farsa e a me questi atteggiamenti antisportivi non piacciono.
Sull'impostazione tattica della formazione iniziale ho ritenuto che avessimo bisogno dei tre a centrocampo per far girare meglio la palla, soprattutto volevo gli inserimenti delle due mezze ali che infatti hanno creato molti problemi. Con il trequartista avremmo comunque lavorato contro i tre difensori indebolendo però la mediana e favorendo il loro palleggio. Quando c'è stata l'esigenza di rischiare qualcosa ho messo Chajia, che ha fatto benissimo, ma non era una cosa che potevamo fare dall'inizio. Se è mancata un po' di spinta sugli esterni da parte di Dickmann e Calderoni, questo è dovuto al fatto che giocavano a tre dietro e con i due esterni di centrocampo che badavano prevalentemente a limitarli: era più difficile rispetto a giocare contro una difesa a quattro.
Non credo che questa partita influisca più di tanto sul morale dei ragazzi perché sono consapevoli di aver fatto una grande prestazione e da questo punto di vista sono abbastanza sereni e tranquilli. Tra l'altro già nello spogliatoio tutti parlavano di un riscatto immediato a Vicenza e per me è un buon segnale. Non possiamo permetterci cali di tensione e di mollare perché la classifica rimane comunque importantissima, ci sono ancora 15 punti a disposizione e dobbiamo lavorare gara per gara.
Per lunedì probabilmente sarà a disposizione Mantovani e sicuramente Troest, che ho tenuto a riposo precauzionale perché era leggermente affaticato, anche se bisogna dire che oggi la difesa è stata esemplare”.